domenica 1 marzo 2015

Le vere priorità degli italiani

Editoriale Radio Onda Libera del 25 febbraio 2015

Oggi parliamo del Rapporto sulla sicurezza e l'insicurezza sociale in Italia e in Europa. E' stato presentato questo studio ed emerge che il primo pensiero degli italiani è la disoccupazione. Una persona su due mette in cima alla lista delle priorità un tema di natura economica: per il 44% degli italiani c'è la disoccupazione, seguono la lotta all'inefficienza e alla corruzione politica, poi la situazione economica in generale, le tasse, l'immigrazione e la sanità. Il terrorismo è un pensiero solo per l'1,3% degli intervistati. Diversa è invece la situazione in altri Paesi, come la Francia.
Un altro aspetto rilevante del Rapporto è il livello di fiducia, o meglio di sfiducia, degli italiani verso le istituzioni, che è decisamente basso. Su sei Paesi in evidenza, sei Paesi europei, solo in Germania la percentuale dichiarata sfonda la soglia del 50%.
Ora qualche commento a campione. Per esempio, quello della presidente della Camera Boldrini, che ha detto che "non ci si può abituare alla sfiducia dei cittadini e occorrono nuove leggi per contrastare la corruzione e il malcostume". E poi, ha sempre detto la Boldrini che in questo periodo chiacchiera abbastanza, "bisogna dire no al vitalizio per chi è condannato per mafia".
Allora, cara presidente, sulle leggi che servono per dare fiducia ai cittadini scopre un po' l'acqua calda: ma basta invocarle, bisogna farle. Visto che il Parlamento serve a questo tanto vale che cominci a lavorare, non solo a proclamare. E la presidente della Camera un input in tal senso lo può dare, anzi più di un input.
Su vitalizi ai mafiosi, beh, la maggioranza è contro il vitalizio in toto perché lo considera un privilegio della Casta. La Boldrini si potrebbe distinguere e guadagnare apprezzamenti se si facesse portavoce, per esempio, di una normativa che abolisse questo scandaloso beneficio riservato ai politici soprattutto in un tempo come questo in cui gli italiani e non solo soffrono per la mancanza di lavoro. Ecco, bastano poche cose per ridare un po' di fiducia, ma il punto è sempre quello: fare i fatti e non le parole

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