sabato 21 marzo 2015

Terrorismo islamico dietro l'angolo

Editoriale Radio Onda Libera del 19 marzo 2015

Il terrorismo è alle porte dell'Italia. Un attacco dell'Isis ha firmato la strage al Museo del Bardo di Tunisi dove almeno 22 persone - 20 ostaggi e due terroristi - sono rimaste uccise. Le vittime italiane accertate sono quattro. I feriti sono 44, di cui tredici italiani, ricoverati in tre diversi ospedali a Tunisi. Più di 200 visitatori erano presenti all’interno del museo quando è entrato un commando di quattro-cinque terroristi.
Le forze speciali antiterrorismo hanno liberato gli ostaggi con un blitz: due terroristi e un agente sono rimasti uccisi. Un terzo è stato arrestato. Altri due o tre coinvolti nell’attacco potrebbero essere in fuga. Nella notte, la nave Costa Fascinosa ha lasciato il porto di Tunisi alle 1,55. Al momento della partenza il comandante ha informato che sono 13 i passeggeri che non hanno fatto ritorno alla nave. 
Sui tragici fatti di Tunisi l'indignazione è fortissima, il capo dello Stato Mattarella ha espresso la più netta e ferma condanna per un gesto vile e odioso, commesso ai danni di persone inermi, in spregio alle più elementari norme di convivenza civile e rispetto della vita umana.
La verità è che ci siamo illusi per troppo tempo che i terroristi islamici colpissero altrove, all'estero, e comunque non gli italiani. Invece da ieri non è più così. L'Isis ha deciso di colpire un luogo simbolo della cultura, il museo più importante del mondo arabo, dove dentro si trovavano turisti si ogni nazionalità e religione. Non ha scelto le vittime, ha scelto la strategia del terrore, quella che uccide senza pietà. E cosi che cadono le prime vittime italiane. Per troppo tempo abbiamo guardato al fenomeno del terrorismo islamico come se non ci riguardasse, anche quando si vedevano in giro video sconvolgenti di boia che tagliavano la gola a prigionieri vestiti di arancione. oppure c'è ne siamo interessati sporadicamente solo in occasione degli attentati clamorosi che occupavano qualche minuto in più nei telegiornali come l'attacco a Charlie Hebdo a Parigi.
Invece no, dobbiamo prendere atto che questi fanatici estremisti si trovano a meno di 150 chilometri dal nostro Paese, che uccidono nostri connazionali che hanno avuto la sfortuna e la "colpa" di andare in un museo. Dobbiamo prendere atto che questo fenomeno, questo problema, esiste anche per noi. Chiudere gli occhi e voltarsi dall'altra parte, far finta di niente, è l'atteggiamento più sbagliato e più pericoloso. Perché il terrorismo va avanti, avanza come un treno, entra nelle nostre case.


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