martedì 17 marzo 2015

Niente vendetta, solo giustizia

Il punto del direttore del 15 marzo 2015

Quelle migliaia di fiaccole per le strade di Terni sono state la risposta della città al delitto di David Raggi, morto per caso e senza motivo con un colpo alla gola da un marocchino ubriaco. Tanta sofferenza, tante lacrime, ma anche tanta compostezza che ha prevalso sulla rabbia, sulla voglia di vendetta. Le immagini sono emblematiche, parlano da sole più di tanti discorsi e dichiarazioni di circostanza. E l’invito alla calma, a non rispondere alla violenza con la violenza, come ha detto il fratello Diego pur distrutto da un dolore che non avrà fine, arriva al cuore prima che alla mente di tutti coloro che sono rimasti sconvolti da un omicidio così efferato. Una grande testimonianza di responsabilità, di conferma di quei valori di solidarietà e di altruismo di cui David era convinto sostenitore.
Ecco così ha reagito Terni, così ha reagito la comunità che non si rassegnerà e non dimenticherà, ma intende andare avanti senza ritorsioni e senza attuare la legge del taglione, dell’occhio per occhio dente per dente.
No, la città dell’acciaio è più matura di coloro che promettono leggi severe contro gli immigrati clandestini e poi non mantengono.
La città, quella vera, non si è fatta influenzare dalle frasi che impazzano sui social inneggianti rappresaglie. Le persone che hanno voluto dimostrare la vicinanza alla famiglia sono la migliore espressione di una comunità che pur sconvolta dalla perdita di un figlio ha deciso di non tradire il suo credo, i suoi valori, la sua breve esistenza. David in punto di morte mentre il sangue scorreva dalla sua gola ha avuto parole di amore per i suoi cari, non parole di odio e di paura. Solo pensando a quegli ultimi attimi della sua vita possiamo comprendere l'invito alla calma pronunciato dal fratello che per intesi minuti ha accarezzato con le mani la foto di David. Possiamo comprendere l’appello a non perseguire la vendetta ma abbiamo tutti il dovere di fare qualcosa perché l’altro suo appello, quello alla giustizia, sia esaudito. Giustizia e non vendetta, per David che da giovedì sera è figlio di tutti. Facciamo nostra la reazione di quella fiaccolata, ma vogliamo dissociarci con fermezza da chi specula e strumentalizza la morte assurda di un ragazzo di 27 anni sgozzato per strada. Risparmino email, tempo e risorse coloro che ne approfittano per lanciare attacchi di parte, per addossare la responsabilità di quanto accaduto a chi governa, per cercare nomi e cognomi a una mancanza di sicurezza che è un’emergenza che non può avere colori politici. La serenità delle città è un diritto trasversale che riguarda le amministrazioni presenti e passate e riguarderà anche quelle future. I soloni abbiano il buon senso e il pudore di stare zitti se dalle loro penne o dai loro computer debbono uscire solo dichiarazioni insensate. Ci sarebbe piaciuto invece leggere subito qualcosa del vescovo di Terni su quanto successo a pochi passi dalla Curia. Invece niente, solo un silenzio assordante. E se, come è stato, qualcosa è arrivato da quel palazzo questo è giunto dopo quasi 48 ore. Eppure una giovane vita è stata stroncata in modo feroce senza motivo, scatenando un’ondata gigantesca di commozione. Possibile che la Chiesa non se ne sia accorta?
La risposta più seria è quella di venerdì sera, di quella folla che per stemperare la tensione ha preferito esplodere in un applauso di dolore e disperazione.
Ecco. è questa, insieme alle parole della famiglia Raggi, la vera, grande lezione di una comunità che rappresenta senza ombra di dubbio la parte migliore di Terni.
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