mercoledì 25 marzo 2015

"La buona scuola" non può attendere

Editoriale Radio Onda Libera del 24 marzo 2015

Oggi parliamo di scuola e vacanze. "Troppi tre mesi senza fare nulla": lo ha detto il ministro del Lavoro Poletti, che ha formulato anche una proposta. Un mese di vacanze va bene, può bastare. Il resto si può impiegare per fare formazione, stage nelle aziende. Quello che serve è un rapporto più stretto tra scuola e mondo del lavoro.
Premesso che quello che ha detto Poletti è a nostro avviso una cosa sacrosanta. Che senso ha fare tre mesi di vacanze in un mondo che è cambiato e cambia velocemente? E poi solo in questo settore le ferie durano così tanto e il riferimento è ovviamente anche agli insegnanti. Sulla proposta del ministro si è naturalmente scatenato il finimondo, dopo che il Palazzo dei congressi di Firenze, dove Poletti si trovava per discutere dei fondi europei e della formazione, ha reagito con un fragoroso applauso.
Torniamo alle reazioni. La prima è stata quella del ministro Giannini che si è affrettato a far sapere che nel disegno di legge sulla buona scuola che a giorni arriverà in Parlamento è previsto che attività di stage si possono fare anche nei periodi di sospensione dell'attività didattica, estate inclusa. Certo, se i ministri si mettessero d'accordo sarebbe meglio almeno per non far vedere che ognuno va per conto suo. Chiusa la parentesi.
Meno convinti della proposta Poletti sono comprensibilmente gli studenti, per i quali le dichiarazioni del ministro "sono allucinanti". "Sembra voler invitare gli studenti a lavorare d'estate, preferendo lo sfruttamento alla formazione" ha commentato Danilo Lampis, coordinatore nazionale degli studenti medi. Anche i presidi hanno criticato le parole del ministro sostenendo che è falso che le scuole sono chiuse tre mesi. Secondo loro si lavora ma, aggiungiamo noi, senza produrre.
Comunque, è vero che tre mesi di vacanze sono un lusso che la scuola e la società non si possono più permettere. Ma è altrettanto vero che non dipende dai mesi di ferie se una scuola funziona o no. E purtroppo la nostra scuola non è all'altezza se il governo pensa di cambiarla con un disegno di legge che si intitola proprio "la buona scuola". Ma oltre alla vacanze, che lo ribadiamo vanno assolutamente ridotte, ci piacerebbe vedere nella riforma anche le pagelle per gli insegnanti perché molto, moltissimo dell'educazione e della preparazione dei nostri figli dipende proprio dalla qualità del corpo docente. E la scuola a nostro avviso dovrebbe funzionare come un'azienda, chi non funziona va messo nelle condizioni di non nuocere. Perché la responsabilità e i danni che si commettono sulle nuove generazioni sono ingenti.


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