lunedì 9 marzo 2015

Tanta carne al fuoco per Renzi

Editoriale Radio Onda Libera del 9 marzo 2015

Facciamo il punto sulla politica perché l'agenda è zeppa di appuntamenti e impegni. Domani Forza Italia passa ufficialmente all'opposizione, e di questo la Lega è contenta, e dirà no alla riforma costituzionale; qualcuno della minoranza del Pd si asterrà. I numeri comunque ci dovrebbero essere per l'okay finale. Ma dopo il governo Renzi non avrà vita facile sul fronte delle riforme, alla luce della rottura del Patto del Nazareno, il famoso accordo con Berlusconi che si è frantumato con il voto per il Quirinale.
Proprio il combinato disposto della rottura del patto con Fi e del dissenso della minoranza dem sulle riforme fa prevedere qualche passaggio complicato sul percorso del governo. Uno in particolare: il voto dell’Italicum, la nuova legge elettorale, a Montecitorio. Per Renzi è una partita chiusa ma di tutt’altro avviso sono gli oppositori interni al Pd, capitanati da Bersani: la discussione alla Camera sarà a maggio, ma loro già stanno affilando le armi per ottenere la modifica dei capilista bloccati. E se a Montecitorio i numeri sorridono a Renzi, qualcuno fa notare che c'è sempre la trappola del voto segreto. Anche se sulla scena politica si parla di soccorso azzurro, di coloro cioè che non sono d'accordo con la rottura del Patto del Nazareno. Poi in Senato ci sarà la terza lettura della riforma costituzionale e li i numeri sono veramente risicanti per la maggioranza.
Il tutto avviene nei prossimi mesi con il dato politico delle regionali di maggio.
Ma le tensioni possono rendere accidentato il percorso anche di altre norme. Basti vedere cos’è successo nei giorni scorsi sulla giustizia, con il rinvio della legge sulla corruzione, e le frizioni con Ncd sull’allungamento dei tempi di prescrizione della corruzione, votato in Commissione da Sel con Pd e Sc, ma non dagli alfaniani.
Così come materia spinosa possono diventare, nel rapporto con Ncd, i temi etici, come la legge sulle unioni civili. Tensioni da sciogliere per far marciare il cronoprogramma renziano, che prevede norme sulla scuola e sulla pubblica amministrazione. insomma tanta carne al fuoco e speriamo che prima o poi si cuocia, nel senso che si passi dalle parole ai fatti, dai titoli alle leggi.
C'è da dire che Renzi e il suo governo mostrano serenità ma l'imprevedibilità della politica è sconfinata. E poi mai sentirsi sereno: anche Letta un anno fa lo era perché Renzi lo rassicurava e abbiamo visto la fine che ha fatto. Quindi anche Renzi stia attento perché chi di serenità ferisce di serenità può perire.

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