sabato 21 marzo 2015

Il ministro Lupi al capolinea

Editoriale Radio Onda Libera del 20 marzo 2015

Alla fine Maurizio Lupi ha deciso di dimettersi da ministro per le Infrastrutture. E lo farà tra due ore dopo l'informativa alla Camera, dopo aver raccontato la sua versione dei fatti. La decisione è arrivata ieri sera, dopo tre giorni lunghi di bufera, nata dall'inchiesta sulle tangenti sulle Grandi opere che ha travolto due manager del ministero e due imprenditori finiti in carcere e una cinquantina di indagati.Lupi, ricordiamolo, non è indagato ma una serie di intercettazioni lo inchioda a una responsabilità politica e quello che viene fuori riguarda anche l'aver raccomandato il figlio per farlo lavorare, oltre a contatti e favori con i manager che nell'assegnazione degli appalti avvantaggiavano i soliti amici.
La decisione di mollare il ministero doveva forse arrivare prima perché esiste anche un'esigenza di opportunità politica per chi fa politica e occupa incarichi che dovrebbero essere al servizio della comunità e non di certi interessi.
Attorno a Lupi, da quando è esploso il caso, le difese sono state timide e di circostanza, perfino dai suoi compagni di partito, perché man mano che uscivano le carte la posizione diventava indifendibile dal punto di vista, ricordiamolo, politico non certo giudiziario. A far capire che doveva abbandonare anche il premier Renzi, che ha mantenuto dal primo momento un atteggiamento di gelo perché sentiva che la sfiducia al ministro non sarebbe stata respinta. A fare un'opposizione dura e pura i grillini in primis che in Parlamento hanno chiaramente detto a Lupi di andarsene, ma l'indignazione era percettibile a tutti i livelli.
L'annuncio delle dimissioni Lupi lo ha dato ieri sera in televisione, a Porta a Porta, anziché in Parlamento. Un modo strano di comportarsi, onestamente, che denota una scarsa sensibilità e rispetto verso le istituzioni. Ma evidentemente questo fa capire quanto gli costi lasciare la poltrona.
Comunque il passo indietro di Lupi apre nuovi scenari. Ma rafforzerà il governo? E' questa la domanda delle domande. Dipende dal successore, dipende da Renzi. La storia, diciamocelo, non è stata una bella pagina per la politica italiana.


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