mercoledì 18 marzo 2015

Da Terni grande lezione di civiltà

Editoriale Radio Onda Libera del 18 marzo 2015

In migliaia hanno partecipato ieri pomeriggio a Terni ai funerali di David Raggi, il ragazzo di 27 anni sgozzato per strada da un marocchino ubriaco. I sentimenti tra la gente stipata in duomo e fuori dalla chiesa: commozione, lacrime, dolore straziante per una morte assurda e ingiusta, per una morte dovuta al caso, a uno scherzo atroce del destino. Perché ricordiamolo questo giovane ha avuto il torto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, quando cioè da un locale è uscito un altro giovane, in preda all'alcol e alla droga con una bottiglia rotta in mano, e gli ha reciso la giugulare.
Una morte che ha fatto sprofondare la città di Terni in uno stato di choc, mentre l'assassino, con vari precedenti di violenza sulle spalle, non ricordava l'efferatezza del suo gesto, giovedì sera.
Torniamo all'ultimo saluto al povero David. L'appello del fratello, che respinge qualsiasi idea di vendetta e odio razziale - "David non diventi simbolo di lotta all'immigrato" - è di una intensità unica. Accanto alla bara supplica tutti di non cedere alla violenza, ma di abbracciare la pace e la tolleranza.
Una grande lezione di civiltà, una grande lezione di umanità, quella che arriva dalla famiglia di David, che fin dal primo momento si è attivata per spegnere quella rabbia che sarebbe potuta sfociare nella violenza, nella vendetta, quella rabbia che è montata nei social; quella rabbia che esprime l'immenso dolore di chi non riusciva e non riesce ad accettare la fine di David, che per la brutalità e la casualità del delitto è diventato il figlio di tutti, il fratello di tutti, l'amico di tutti.
Comunque il messaggio forte che arriva dai suoi cari è uno solo, no alla vendetta, sì alla giustizia. Ci associamo e ci uniamo all'applauso lungo che ha accompagnato David verso l'ultimo viaggio.

Nessun commento:

Posta un commento