lunedì 30 giugno 2014

La droga a Perugia non si combatte
con la testa sotto la sabbia

Editoriale Radio Onda Libera del 30 giugno 2014

"Perugia tossica", questo il titolo di un altro servizio televisivo, questa volta andato in onda su Sky ieri sera, che ha dato un altro colpo all'immagine della città. Le telecamere si sono accese sul commercio della droga, raccontando com'è diviso il mercato dello spaccio, tra venditori all'ingrosso e al dettaglio. Il reportage era corredato anche da testimonianze di consumatori e di venditori, da interviste al capo della mobile e la responsabile del Sert.
Ma che quadro ne è venuto fuori? Allora, secondo la polizia per alcuni anni si sono avuti numeri pesanti nelle morti per droga ma ora la situazione è cambiata. E il mercato è questo: i nigeriani hanno in mano l’ingrosso dell’eroina, i magrebini il dettaglio, gli albanesi la cocaina all’ingrosso e al dettaglio. Ci sono alcune zone, dietro la stazione e in via del Macello, dove lo spaccio e il consumo sono alla luce del sole. Impressionante il numero dei consumatori di droghe. sono 100-150 gli utenti che si presentano al giorno al Sert, di cui una ventina minorenni. Il servizio televisivo poi mostra come il centro storico sia stato ripulito dallo spaccio ma trovare la droga è di una esplicita disarmante. A muovere questo grande business l'ombra delle organizzazioni criminali.
Ecco fin qui abbiamo raccontato cosa le immagini hanno fatto vedere. Ora qualche riflessione. Perugia sta vivendo e scontando una politica vecchia di indifferenza al problema, di sottovalutazione, quasi di minimizzazione. Insomma per anni si è voluto non vedere come la città si stava riducendo. Anzi si è risposto piccati a certe rappresentazioni della realtà. E in questo senso si è perduto del tempo prezioso nel cercare di aggiustare i danni, di trovare una soluzione. Ora si tratta di recuperare questo tempo e di non chiudersi gli occhi, ma di reagire. Di far sapere che Perugia non è famosa solo per la droga. Per questo occorre uno sforzo compatto di difesa dell'immagine della città ma anche di repulisti dalla droga. Perché è sciocco prendersela con chi manda in onda certi servizi anziché rimboccarsi le maniche e impegnarsi per il bene di Perugia.


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