lunedì 9 giugno 2014

La svolta nella roccaforte della sinistra

Editoriale Radio Onda Libera del 9 giugno 2014

Una sconfitta storica, incredibile. Il centrodestra con Andrea Romizi ha vinto il ballottaggio a Perugia contro Wladimiro Boccali con il 58 contro il 42%. Un uomo di Forza Italia si è imposto in una delle roccaforti della sinistra, ha raccolto la protesta contro il sindaco uscente. Infatti la sconfitta è tutta figlia di un malcontento diffuso, dall'acropoli alla periferia, nei confronti di chi ha governato finora la città. 
Ieri notte man mano che arrivavano i risultati si configurava la débacle di Boccali, a pesare tantissimo anche il dato dell'affluenza ferma al 49 per cento. Il sindaco uscente nonostante l'amarezza e la delusione ha subito chiamato il vincitore complimentandosi e augurandogli buon lavoro. Per la cronaca, negli altri otto comuni, il centrosinistra rimane a Terni, Foligno, Marsciano e si riprende Gualdo Tadino e Orvieto, mentre il centrodestra si conferma a Bastia e si impone a Spoleto, a Gubbio la battaglia dentro il centrosinistra se la aggiudica il socialista Stirati.
Da una prima analisi, quello che è accaduto a Perugia è epocale e il risultato assorbe ogni commento, ogni reazione. Mai era accaduto che a Palazzo dei Priori sedesse un sindaco non del centrosinistra. Una rivoluzione del genere ci fu a Terni nel lontano 1993 quando il professor Ciaurro conquistò Palazzo Spada. Ieri è toccato a Perugia, segno del cambiamento, segno di qualcosa di più profondo, che ha scombussolato le fondamenta politiche di questa comunità. Cosi il capoluogo di regione cambia colore, volta radicalmente pagina. Da oggi si apre una nuova stagione politica. Che dovrebbe portare a riflettere chi ha perso sulle ragioni della sconfitta e chi ha vinto a impegnarsi seriamente per bene della città, al bene dei perugini.


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