sabato 14 giugno 2014

Una polveriera chiamata Pd

Editoriale Radio Onda Libera del 13 giugno 2014

Oggi parliamo di riforme e del Pd. Sta succedendo di tutto dentro il partito: sostituzione di senatori nelle commissioni, in 14 si autosospendono. Scambio di accuse con i renziani alla vigilia dell'assemblea nazionale. Sta diventando una polveriera questo Pd che si accingeva a festeggiare il quasi 41 per cento ottenuto alle europee. 
Ma cosa è accaduto? Renzi non vuole ostacoli e impedimenti sulla strada delle riforme e chi non ci sta viene messo da parte. La reazione è stata una protesta sfociata nell'autospensione di un gruppetto di senatori accompagnata da dichiarazioni forti come epurazione, editto bulgaro e via dicendo. La replica di Renzi è stata dura, idem quella dei suoi uomini, che mostrano i muscoli forti del voto di 12 milioni di italiani.
Di certo quello che sta accadendo dentro il Pd non è normale, e forse anche imbarazzante. Perché questo partito si è sempre vantato di privilegiare il confronto, il dialogo, la democrazia interna. Sentir parlare di deriva plebiscitaria-autoritaria, renzismo-leninismo, se non di peggio, significa che qualcosa di profondo sta avvenendo.
Ora la frattura può avere effetti già domani all’assemblea nazionale del partito. In palio ci sono riforme e di solito in un partito dopo le discussioni si prendono delle decisioni a maggioranza. Chi non ci sta è ovviamente libero di andarsene. Ma i percorsi politici non possono essere così sbrigativi, hanno bisogno di chiarimenti e di sintesi, di passi avanti e passi indietro, perché la politica è sempre mediazione.
Certo, se chi dissente lo fa per difendere una posizione è sacrosanto e legittimo, chi lo fa per bloccare un processo di cambiamento non è in buona fede. Qui la verità vera è che Renzi e il suo governo non hanno un parlamento amico, del resto lui non è arrivato a palazzo Chigi per la strada normale delle elezioni anche se oggi come oggi nessuno lo mette in discussione visto il clamoroso successo ottenuto alle europee di venti giorni fa.
E dentro il partito i contrasti non sono destinati a sanarsi, non tutti riescono a dichiararsi e a diventare renziani.

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