venerdì 6 giugno 2014

Servono tempi certi per le riforme

Editoriale Radio Onda Libera del 3 giugno 2014

Matteo Renzi rilancia, forte del suo 40 per cento di consensi che una settimana fa lo hanno incoronato campione della politica italiana. Dopo il successo fa rimettere in cammino il programma. Riforme istituzionali, del fisco, della giustizia, della Pubblica amministrazione. Tutte questioni già sul tavolo, già abbozzate e su cui si sono riversati fiumi di dichiarazioni. 

Insomma si riparte e il premier annuncia che entro luglio farà un provvedimento che si chiama "sblocca-Italia", che lascerà fare alla gente quel che vuol fare e consentirà di sbloccare interventi fermi da 40 anni.
Il presidente del Consiglio promette un nuovo piano per le riforme e interventi immediati. E non risparmia ironia a chi rema contro e anche ai dipendenti della Rai che fanno sciopero contro i tagli. Rilancia poi i due temi di riforme istituzionali su cui ha puntato fin da subito, fin dai mesi precedenti al suo arrivo a Palazzo Chigi, la riforma del Senato e dopo l’approvazione in prima lettura torniamo alla legge elettorale. Fin qui la tabella di marcia con un occhio attento all'Europa e ai due principali problemi, il lavoro e l'immigrazione. 
Ma quello su cui insistere sono i tempi di realizzazione delle riforme. Lo scadenzario sta diventando meno puntuale. Ma l'importante è che le cose, alla fine, si facciano, pur se in ritardo di qualche mese. Del resto in questo Paese il cambiamento non avviene con uno schiocco di dita, ma c'è da augurarsi neppure più con i tempi biblici. Ma soprattutto bisogna farle le cose. Non sbandierarle soltanto. Altrimenti torniamo punto e a capo alla vecchia politica.

 

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