Editoriale Radio Onda Libera del 27 aprile 2017
Riprendiamo il filo delle scadenze della politica. Domenica ci sono le primarie del Pd per incoronare il segretario del partito e come sappiamo la sfida è tra Emiliano, Orlando e Renzi. Pare certa la vittoria del terzo, perciò la campagna elettorale non è così infuocata; interessante sarà vedere con quale percentuale, vede se sarà un trionfo oppure un successo di misura.
Da lunedì in poi non ci saranno più alibi e sul tavolo torna la legge elettorale. E' questo il senso dell'invito rivolto dal presidente della Repubblica Mattarella ai presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso. Più che un invito è stato un sollecito, un richiamo formale alla politica, ai partiti, ad assumersi la responsabilità di sanare l'inadempienza principe dei parlamentari.
Questo fatto ha creato scompiglio tra i renziani, che ritengono ancora possibile il voto anticipato in autunno. Addirittura girano le date del 24 settembre o 24 ottobre, ma con la sessione di bilancio per la finanziaria in corso pare alquanto difficile. Comunque l'appello di Mattarella appare univoco nell'interpretazione, e cioè che bisogna armonizzare i due sistemi elettorali di Camera e Senato prima di andare al voto. E quindi nessun voto anticipato senza la nuova legge elettorale.
Dal Quirinale, insomma, uno stop più che chiaro ai giochetti di qualche partito, o di qualche componente. E intanto una prima risposta c'è stata. La discussione sulla nuova legge elettorale è stata calendarizzata in aula per il 29 maggio. Ma siamo sicuri che i parlamentari non ci pensano proprio ad arrivare a un testo condiviso, qualora ci si arriverà, prima dell'autunno quando sarà definitivamente scongiurato il pericolo di elezioni anticipate. Siamo pronti a fare una scommessa. Del resto i nostri parlamentari non li vediamo pronti a rinunciare a qualche mese di stipendio, attaccati come sono alle poltrone e soprattutto al portafoglio.
Questo fatto ha creato scompiglio tra i renziani, che ritengono ancora possibile il voto anticipato in autunno. Addirittura girano le date del 24 settembre o 24 ottobre, ma con la sessione di bilancio per la finanziaria in corso pare alquanto difficile. Comunque l'appello di Mattarella appare univoco nell'interpretazione, e cioè che bisogna armonizzare i due sistemi elettorali di Camera e Senato prima di andare al voto. E quindi nessun voto anticipato senza la nuova legge elettorale.
Dal Quirinale, insomma, uno stop più che chiaro ai giochetti di qualche partito, o di qualche componente. E intanto una prima risposta c'è stata. La discussione sulla nuova legge elettorale è stata calendarizzata in aula per il 29 maggio. Ma siamo sicuri che i parlamentari non ci pensano proprio ad arrivare a un testo condiviso, qualora ci si arriverà, prima dell'autunno quando sarà definitivamente scongiurato il pericolo di elezioni anticipate. Siamo pronti a fare una scommessa. Del resto i nostri parlamentari non li vediamo pronti a rinunciare a qualche mese di stipendio, attaccati come sono alle poltrone e soprattutto al portafoglio.
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