martedì 2 maggio 2017

Prima la legge elettorale, poi il voto

Editoriale Radio Onda Libera del 27 aprile 2017

Riprendiamo il filo delle scadenze della politica. Domenica ci sono le primarie del Pd per incoronare il segretario del partito e come sappiamo la sfida è tra Emiliano, Orlando e Renzi. Pare certa la vittoria del terzo, perciò la campagna elettorale non è così infuocata; interessante sarà vedere con quale percentuale, vede se sarà un trionfo oppure un successo di misura.
Da lunedì in poi non ci saranno più alibi e sul tavolo torna la legge elettorale. E' questo il senso dell'invito rivolto dal presidente della Repubblica Mattarella ai presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso. Più che un invito è stato un sollecito, un richiamo formale alla politica, ai partiti, ad assumersi la responsabilità di sanare l'inadempienza principe dei parlamentari.
Questo fatto ha creato scompiglio tra i renziani, che ritengono ancora possibile il voto anticipato in autunno. Addirittura girano le date del 24 settembre o 24 ottobre, ma con la sessione di bilancio per la finanziaria in corso pare alquanto difficile. Comunque l'appello di Mattarella appare univoco nell'interpretazione, e cioè che bisogna armonizzare i due sistemi elettorali di Camera e Senato prima di andare al voto. E quindi nessun voto anticipato senza la nuova legge elettorale.
Dal Quirinale, insomma, uno stop più che chiaro ai giochetti di qualche partito, o di qualche componente. E intanto una prima risposta c'è stata. La discussione sulla nuova legge elettorale è stata calendarizzata in aula per il 29 maggio. Ma siamo sicuri che i parlamentari non ci pensano proprio ad arrivare a un testo condiviso, qualora ci si arriverà, prima dell'autunno quando sarà definitivamente scongiurato il pericolo di elezioni anticipate. Siamo pronti a fare una scommessa. Del resto i nostri parlamentari non li vediamo pronti a rinunciare a qualche mese di stipendio, attaccati come sono alle poltrone e soprattutto al portafoglio.

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