mercoledì 24 maggio 2017

E' una guerra continua

Editoriale Radio Onda Libera del 25 maggio 2017
 
L'Isis ha rivendicato l'attentato a Manchester in cui hanno perso la vita 22 persone; i feriti sono stati una sessantina. Sull'attendibilità della rivendicazione si stanno facendo le solite indagini. Intanto in Inghilterra si è alzato il livello di allerta, da grave a critico, il più altro che equivale all'aspettativa di un nuovo attacco imminente. Ovviamente il premier britannico May ha annunciato che saranno rafforzati ancora i controlli a difesa della popolazione.
Intanto le indagini mirano adesso a stabilire eventuali connessioni con cellule terroristiche più vaste. Di certo si sa che un altro 23enne, forse un complice, è stato arrestato la notte scorsa. E che un blitz delle teste di cuoio di Sua Maestà è stato condotto in una delle periferie a sud della città dove gruppi di rifugiati hanno trovato alloggio.
La tensione è molto alta in Gran Bretagna e per la verità non solo lì. Anche in Italia da ieri si stanno facendo valutazioni sulla strage di Manchester e delle contromisure da adottare nell'immediato. Perché si teme che l'Isis possa colpire dovunque, in continuità con l'escalation del terrore iniziata in Europa nel 2015.
Si stanno studiando i cambiamenti dell'Isis e il fatto che gli attacchi non sono più limitati a colpire luoghi all'aperto e affollati ma a casaccio; ora gli esperti sostengono che i terroristi islamici si indirizzano ad aggredire luoghi particolari, sempre affollati, ma al chiuso e magari a firmare strage di innocenti, come accaduto l'altro ieri sera durante il concerto di una popstar a cui erano presenti migliaia di adolescenti.
In Italia alla luce degli elementi raccolti si valutano misure rafforzate per la stagione estiva dei grandi eventi: da Vasco Rossi agli U2 perché comunque al ricatto del terrore non si vuole cedere. E su questo siamo d accordo ma, c'è sempre un ma. Basterà, in Italia come altrove, rafforzare le misure di prevenzione e di controllo per evitare le stragi? Per evitare che questi assassini colpiscano di nuovo? Sono domande senza risposte perché nessuno può prevedere il futuro, ma possiamo dirci senza ipocrisia che si tratta di una guerra e la guerra va combattuta con armi e strategie eccezionali.

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