lunedì 22 maggio 2017

Legge elettorale, solite pantomime

Editoriale Radio Onda Libera del 19 maggio 2017
 
Gli argomenti di oggi sono politica e legge elettorale; a proposito di quest'ultima va in scena la solita pantomima. Tutti si affannano a dire che la fanno e poi si manda tutto a carte quarantotto. Ecco questo il succo della giornata di ieri.Ma andiamo per ordine. Al termine della riunione della capigruppo viene deciso che la legge elettorale arriverà in Aula il 5 giugno con l'impegno di tutti, al tempo stesso, di approvarla entro la fine del mese. E' il cosiddetto "lodo Boldrini". Una sorta di compromesso tra chi – i renziani – che vuole lasciare il calendario stabilito col precedente relatore e le opposizioni che chiedevano più tempo.
Il "lodo Boldrini", attorno al quale si realizza un gentlemen agreement, un patto tra gentiluomini tra i partiti, è un compromesso che non fa saltare il Rosatellum del tutto, cosa che sarebbe accaduta se fosse andato in Aula senza alcun accordo a giugno per approvarlo a luglio. Un contingentamento soft, si potrebbe dire, basato sull'accordo tra le forze politiche che si impegnano a finire entro il termine di giugno.
Si impegnano ora, ma se dovesse cambiare il clima politico e l'Aula si trasformasse in un'arena, l'accordo sarebbe meno vincolante dei regolamenti. Insomma, il tentativo della forzatura è stato, di fatto, stoppato. Nel suo complesso. Perché è evidente, a questo punto, che è assai difficile che la legge possa essere approvata a fine luglio a palazzo Madama. Solo considerando il calendario, Renzi perde un mese. Il che significa che, se il suo obiettivo era votare a ottobre con una legge elettorale approvata, l'obiettivo è ormai irraggiungibile. Se invece il fine è creare l'incidete al Senato sulla legge elettorale per poi puntare al voto, questa ipotesi è ancora in campo.
Sono sottigliezze strategiche che ci fanno capire come la politica si impantani in queste cose invece di pensare ad altro, nell'interesse dei cittadini. Teniamo poi conto che - e lo diciamo con ironia - solo quattro anni fa la corte costituzionale aveva bocciato la legge elettorale e solo sei mesi fa anche in parte l'Italicum.
E in Parlamento che si fa? Si cincischia, ci si rimpalla, per non dire di peggio.

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