martedì 30 maggio 2017

Legge elettorale, prove di accordo

Editoriale Radio Onda Libera del 29 maggio 2017

Mentre si odono ancora gli echi del G7 che, diciamolo subito, non ha portato grandi risultati concreti se non uno spot per il nostro paese, l'agenda dei partiti obbliga a parlare di legge elettorale. Perché potrebbe esserci un'accelerata dal momento che si sta configurando un accordo tra Pd, Forza Italia e Movimento 5 Stelle che prevede un ritorno al proporzionale.
E' una settimana chiave questa, con l'avvio delle votazioni in Parlamento sulla legge elettorale e la direzione del Pd in agenda per martedì. Matteo Renzi scopre le carte e in pratica spingerà per un accordo con Forza Italia e M5S su un modello proporzionale, che abbia però una soglia di sbarramento al 5%.
Gli azzurri hanno fatto già sapere di essere della partita e ieri è toccato agli elettori pentastellati suggellare, con 27.473 sì contro appena 1.532 no, il via libera arrivato dai vertici nei giorni scorsi.
Niente "compromessi" e niente "mercato delle vacche", avverte però Beppe Grillo pubblicando il verdetto online: gli elettori devono poter scegliere di essere governati dal M5S o dall'asse Pd-Fi. E il sistema che meglio garantisce la trasparenza è appunto il tedesco (con soglia al 5% e correttivi di governabilità).
Se l'accordo si tramuterà in un patto e se sarà confermato nelle aule parlamentari potrebbe finire la legislatura e si andrebbe a votare in autunno.
Anzi Grillo si spinge oltre e fissa anche la data, il 10 settembre, prima che deputati e senatori possano incassare "la pensione da privilegiati".
Ecco, su questo percorso noi siamo completamente d'accordo, per quanto nutriamo parecchi dubbi e perplessità che la legislatura possa finire, anche se di pochi mesi, perché i magnifici parlamentari ci tengono al portafogli e parecchio.

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