Mentre si odono ancora gli echi del G7 che, diciamolo subito, non ha portato grandi risultati concreti se non uno spot per il nostro paese, l'agenda dei partiti obbliga a parlare di legge elettorale. Perché potrebbe esserci un'accelerata dal momento che si sta configurando un accordo tra Pd, Forza Italia e Movimento 5 Stelle che prevede un ritorno al proporzionale.
E' una settimana chiave questa, con l'avvio delle votazioni in Parlamento sulla legge elettorale e la direzione del Pd in agenda per martedì. Matteo Renzi scopre le carte e in pratica spingerà per un accordo con Forza Italia e M5S su un modello proporzionale, che abbia però una soglia di sbarramento al 5%.
Gli azzurri hanno fatto già sapere di essere della partita e ieri è toccato agli elettori pentastellati suggellare, con 27.473 sì contro appena 1.532 no, il via libera arrivato dai vertici nei giorni scorsi.
Niente "compromessi" e niente "mercato delle vacche", avverte però Beppe Grillo pubblicando il verdetto online: gli elettori devono poter scegliere di essere governati dal M5S o dall'asse Pd-Fi. E il sistema che meglio garantisce la trasparenza è appunto il tedesco (con soglia al 5% e correttivi di governabilità).
Se l'accordo si tramuterà in un patto e se sarà confermato nelle aule parlamentari potrebbe finire la legislatura e si andrebbe a votare in autunno.
Anzi Grillo si spinge oltre e fissa anche la data, il 10 settembre, prima che deputati e senatori possano incassare "la pensione da privilegiati".
Ecco, su questo percorso noi siamo completamente d'accordo, per quanto nutriamo parecchi dubbi e perplessità che la legislatura possa finire, anche se di pochi mesi, perché i magnifici parlamentari ci tengono al portafogli e parecchio.
E' una settimana chiave questa, con l'avvio delle votazioni in Parlamento sulla legge elettorale e la direzione del Pd in agenda per martedì. Matteo Renzi scopre le carte e in pratica spingerà per un accordo con Forza Italia e M5S su un modello proporzionale, che abbia però una soglia di sbarramento al 5%.
Gli azzurri hanno fatto già sapere di essere della partita e ieri è toccato agli elettori pentastellati suggellare, con 27.473 sì contro appena 1.532 no, il via libera arrivato dai vertici nei giorni scorsi.
Niente "compromessi" e niente "mercato delle vacche", avverte però Beppe Grillo pubblicando il verdetto online: gli elettori devono poter scegliere di essere governati dal M5S o dall'asse Pd-Fi. E il sistema che meglio garantisce la trasparenza è appunto il tedesco (con soglia al 5% e correttivi di governabilità).
Se l'accordo si tramuterà in un patto e se sarà confermato nelle aule parlamentari potrebbe finire la legislatura e si andrebbe a votare in autunno.
Anzi Grillo si spinge oltre e fissa anche la data, il 10 settembre, prima che deputati e senatori possano incassare "la pensione da privilegiati".
Ecco, su questo percorso noi siamo completamente d'accordo, per quanto nutriamo parecchi dubbi e perplessità che la legislatura possa finire, anche se di pochi mesi, perché i magnifici parlamentari ci tengono al portafogli e parecchio.
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