mercoledì 27 marzo 2013

Vite spezzate e una città ferita

Editoriale Radio Onda Libera del 27 marzo 2013

Sono di cronaca nera, i due fatti di sangue che hanno trascinato Perugia alla ribalta nazionale. Partiamo dal colpo di scena nel caso Meredith. La Corte di Cassazione ha annullato con il rinvio la sentenza di assoluzione per Amanda Knox e Raffaele Sollecito, accusati di aver ucciso la studentessa inglese nel casolare di via della Pergola cinque anni e mezzo fa. Quindi ora e' tutto da rifare, ci dovrà' essere un nuovo processo d'appello che si terra' davanti ai giudici di Firenze.
Le reazioni alla notizia sono state diverse, ma comprensibili. Soddisfazione per i familiari di Meredith che chiedono solo la verità sulla morte della figlia e soddisfazione per la procura di Perugia che aveva impugnato l'assoluzione dei giudici della corte d'appello. Delusione e amarezza da parte dei protagonisti imputati e dei loro legali perché speravano che ieri fosse scritta la parola fine. Invece il caso e' riaperto e ancora da scrivere. Amanda da Seattle ha parlato di ingiustizia, Raffaele di clamoroso errore.
Nella giornata di ieri Perugia si e' ritrovata a vivere una doppia ferita. Per la riapertura del caso Meredith e per l'omicidio di un giovane di 23 anni avvenuto l'altra notte in un appartamento a Madonna Alta. Un killer incappucciato, che le forze dell'ordine stanno ancora cercando, ha sorpreso in camera da letto il ragazzo con la sua fidanzata e ha cominciato a sparare, uccidendo con due colpi di pistola il giovane e ferendo la ragazza. Le piste sono tutte aperte, dal movente passionale a un regolamento di conti.
Una coincidenza cinica come e' stato commentata la giornata di ieri. Noi vogliamo sintetizzare la giornata con due omicidi, uno recente l'altro lontano nel tempo, ma un solo doppio dolore.

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