La situazione politica nazionale resta ingarbugliata. Il
segretario del Pd Bersani ieri sera si e' recato al Quirinale per riferire
l'esito delle consultazioni. Che come sappiamo non sono state risolutive, cioè
non hanno portato a nulla. Ora la palla e' nelle mani di Napolitano che nella
giornata di oggi farà un giro rapido di colloqui con tutti i rappresentanti dei
partiti presenti in Parlamento.
Nel dettaglio
Bersani ha presentato un quadro di stallo, ha parlato di difficolta' e
condizioni inaccettabili poste dai leader degli altri partiti per formare il
nuovo governo e Napolitano si è preso l'onere di verificare, con le forze
politiche che hanno partecipato alle prime consultazioni, se questo stallo può
essere superato o se si deve passare ad altre scelte.
Lo scenario non e' prevedibile. Allora, tecnicamente
Bersani e' ancora incaricato, ma non ce la fa, non ha i numeri per presentarsi
alle Camere. Il capo dello Stato stasera può chiamare una personalità di sua
fiducia e dare il via al governo del presidente. Si parla di Saccomanni di
Bankitalia. Una soluzione provvisoria e anche l'unica perché la
situazione e' di impasse, tra quindici giorni va eletto il nuovo presidente
della Repubblica, quindi le Camere non si possono sciogliere. Tutte le possibilità di uscire dal vicolo cieco sono affidate a
Napolitano a cui i partiti in questo momento farebbero bene, se avessero un po'
di responsabilità, a chiedergli di restare.
In conclusione la politica italiana sta vivendo una
settimana di passione in un clima sempre più nero di incertezza e di sfiducia.
Ma come dice il papà non facciamoci rubare la speranza.
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