martedì 5 marzo 2013

Disoccupazione a due cifre in Umbria

Editoriale Radio Onda Libera del 4 marzo 2013

Oggi parliamo di lavoro, anzi di mancanza di lavoro. Perche' in Umbria il dato sulla disoccupazione e' da record. 11,4% nel quarto trimestre 2012. E’ il dato peggiore del Centro Nord. Anzi e' più simile a quelli del Sud.  E intanto, per completare il quadro, a gennaio la cassa integrazione e' balzata a +22,7. Il numero che spaventa e' la doppia cifra, l'11,4, vale a dire ben 4,1 punti in più rispetto al 7,3 del quarto trimestre dell'anno precedente.
Sono i dati forniti dall'Istat. Che ovviamente danno il quadro senza interpretazioni, fanno sapere che gli occupati in Umbria sono calati da 366mila a 358, aumentano da 29mila a 46le persone in cerca di occupazione.
Dicevamo del dato umbro peggiore del Centro Nord, tra le regioni limitrofe la Toscana è al 7,8%, l’Emilia Romagna all’8,2%, mentre le Marche sono più vicine con l’11,3%. La media del Centro è ben al di sotto del dato umbro al 10,8% mentre quella nazionale è attestata all’11,6% (cresciuta all’11,7% a gennaio).
Fin qui i numeri. Il problema del lavoro e' un'emergenza nazionale, e riguarda tutti, uomini e donne, e dappertutto, dal nord al sud della Penisola, ovviamente in misura diversa. E riguarda in particolare i giovani, in cerca di prima occupazione, ma anche le persone di una certa età che vengono espulse dal mondo produttivo perché le aziende chiudono e licenziano.
Ecco, questo il quadro di una realtà che interessa da vicino l'Umbria, che morde i suoi colpi nel nostro tessuto. Il rammarico più grosso e' che chi dovrebbe fare qualcosa non solo non sa da che parte cominciare, ma pare, questa e' un'impressione, che non abbia neppure la consapevolezza del momento che stiamo attraversando. E quindi sta alla finestra nella speranza che la burrasca finisca. Senza rendersi conto che una crisi del genere lascerà sul campo morti e feriti, e soprattutto quando finirà il mondo sarà cambiato. Un po' come quello che e' accaduto in politica. In pochi si aspettavano uno tsunami Grillo di questa portata, eppure era prevedibile, e ora che e'arrivato bisogna farci i conti. Senza chiudere gli occhi e senza far finta che nulla sia accaduto.

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