giovedì 7 marzo 2013

Le colpe di una tragedia

Editoriale Radio Onda Libera del 7 marzo 2013

La notizia e' nota a tutti perché rimbalzata su tutti i mezzi di informazione, anche Radio Onda Libera ha coperto il fatto con diversi collegamenti durante tutta la giornata. Un piccolo imprenditore ieri mattina e' entrato con una pistola negli uffici della Regione per controllare una pratica, ha cominciato a urlare e a sparare, ha ucciso due impiegate e poi si e' suicidato. Una tragedia senza precedenti, una tragedia figlia della follia umana, aggravata dall'esasperazione per le difficoltà del momento.
Ecco, questa e' la spiegazione, confermata dalle dichiarazioni del padre dell'assassino che ha parlato di grave depressione e problemi psichici. Certo, bisognerebbe interrogarsi sulla circostanza che una persona dalla mente alterata in questo Paese possa andare in giro con la pistola in tasca. Ma non e' il momento della polemica, questo. E' il momento del dolore. Perché quello che e' accaduto ieri al quarto piano degli uffici del Broletto e' un dramma che ha sconvolto tutti, ovviamente in particolare le tre famiglie coinvolte, e' un dramma che addolora l'intera comunità regionale.
E' anche il momento del silenzio perché troppe parole sono state sprecate, troppe fesserie sono state dette. Il clima di veleni, di odio e tensione, esiste, ci mancherebbe altro, ma non l'hanno creato i giornali, come qualcuno vorrebbe far credere solo per darsi un alibi. Anzi, i mezzi di informazione lo raccontano, non lo fomentano. Questo clima sociale e' piuttosto figlio della cattiva politica che ha creato questa situazione non dando risposte, gestendo male la cosa pubblica e non accorgendosi che i cittadini da tempo sofferenti non ce la fanno più.

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