martedì 5 marzo 2013

Le grandi sfide del dopo Ratzinger

Editoriale Radio Onda Libera dell'1 marzo 2013

Un addio storico quello di ieri di papa Benedetto XVI, che ha dato il via alla Sede vacante. Alle 17.07 Ratzinger ha lasciato in elicottero una Piazza San Pietro affollata di fedeli per dirigersi a Castel Gandolfo. Qui il Pontefice ha tenuto un ultimo discorso a braccio e alle 20, ovvero con l'entrata in vigore delle sue dimissioni, le guardie svizzere hanno chiuso il portone di Castel Gandolfo e sono andate via.
Da oggi Benedetto XVI non e' piu papa regnante, bensi' papa emerito. E il governo della Chiesa è passato nelle mani del Collegio cardinalizio. Ai 207 porporati della Terra il compito di guidare la Chiesa verso il conclave e l’elezione del 266esimo vescovo di Roma. Per quanto riguarda i tempi, lunedì i cardinali decideranno la data di inizio del Conclave.
Ma torniamo un attimo a questo passaggio epocale per tutto il mondo, per cristiani e non. Ancora si discute sulla scelta, molto umana, di Ratzinger di dimettersi da papa, scelta che non avveniva da oltre 700 anni. C'è la tesi di chi interpreta le dimissioni legate agli effetti degli scandali che hanno travolto il Varicano. E c'e chi vede la rinuncia solo come un fatto privato, umano, di un papa anziano che non ce la fa più a reggere le sorti della Chiesa in un momento delicato come quello attuale.
Di sicuro quella di Ratizinger e' stata una scelta coraggiosa che lo avvicina di più agli uomini perché e' un'ammissione di fragilità, di debolezza e su questo non c'e' nulla di strano. Pero' a nostro avviso ogni rinuncia, anche quella di un papa, e' comunque una sconfitta, un arrendersi alle difficoltà che si incontrano. E forse in un momento come questo abbiamo bisogno, la Chiesa ha piu' bisogno, di combattenti per fare pulizia all'interno e rafforzare la missione all'esterno.

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