lunedì 1 luglio 2013

Giovani umbri malati di gioco

Editoriale Radio Onda Libera dell'1 luglio 2013

Una fotografia sulla gioventù umbra è stata scattata da un'indagine del Consiglio nazionale delle ricerche. Ed è una fotografia di 15 pagine interessante e preoccupante nello stesso tempo. Due ragazzi su dieci tra i 15 e i 19 anni hanno problemi connessi al gioco, avvertono un continuo desiderio di giocare nonostante le conseguenze negative o l'intenzione di smettere.
Ma c'è' anche un 12 per cento abbondante che rientra nella categoria a rischio. Ciò significa che i giovani umbri che hanno qualche problema con il gioco rappresentano il 20 per cento. La voglia di gioco conquista più i maschi che le femmine con il 57,5 contro il 33,8 per cento e cresce in modo esponenziale coll'aumentare dell'età. I giochi referiti dalla gioventù umbra sono il gratta e vinci e il lotto istantaneo, poi a seguire a distanza il lotto e il Superenalotto, le scommesse su eventi sportivi, poi le carte, il poker texano e così via.
Nella maggior parte dei casi si gioca in bar o tabacchi (58,4%), poi a casa di amici (42%) o in una sala scommesse (20,7%) mentre sale la quota di coloro che puntano su Internet (12%).
I soldi investiti nell’arco di dodici mesi (i dati si riferiscono al 2010) sono pochi: il 74% ha speso meno di dieci euro, il 21% tra gli 11 e i 50 e solo il 5% più di 50 euro.
Ecco questa è la fotografia della ludopatia giovanile. Le percentuali di coinvolgimento nel gioco d'azzardo sono alte, sarebbe opportuno prevedere un'azione efficace e incisiva per sensibilizzare i giovani affinché capiscano che ricorrere alla fortuna è una cosa e pensare che la strada sia quella di arricchirsi velocemente è un'altra. Il gioco a certi livelli è una dipendenza e come tale va trattata, come una malattia. Chiudersi gli occhi e stare con le mani in mano sarebbe un errore madornale e significherebbe fare il male dei nostri giovani.

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