Editoriale Radio Onda Libera del 26 luglio 2013
Mentre si rilasciano dichiarazioni in televisione e sui giornali sulla riforma
sul finanziamento pubblico ai partiti, a Montecitorio in concreto si spartiscono
i contributi di diverse tornate elettorali. Unici a rinunciare, i
parlamentari del Movimento 5 Stelle. L’Ufficio di presidenza della Camera,
con il voto contrario dei 3 componenti grillini, ha infatti deliberato il piano
di ripartizione dei contributi pubblici ai partiti e ai movimenti politici per
il 2013. Si tratta in totale di 56,3 milioni e fanno riferimento alle elezioni per la Camera, per il Parlamento europeo e per le Regionali.
La
parte del leone la fanno Popolo della libertà (con 18.6 milioni) e Partito
democratico (18 milioni). Seguono Lega Nord con 5,4 milioni, Udc 3,1 milioni, Scelta
civica 1,3 milioni, Sel 1,1 milioni, Fratelli d’Italia 442 mila euro.
Il
Movimento 5 stelle, che non ha presentato la domanda per ottenere i contributi e
i rimborsi per le spese elettorali, non incasserà 4,2 milioni. La loro parte
verrà restituita allo Stato. La legge prevede che la somma annuale da ripartire
a titolo di contributo pubblico ai partiti e ai movimenti politici, entro il 31
luglio di ogni anno, sia pari a 91 milioni di euro, considerando però anche la
quota del Senato.
Che dire in merito a questa notizia? Le parole
sarebbero molte ma la voglia poca di commentare per l'ennesima volta una furbata
dei partiti che a tutte le campagne elettorali promettono di abolire il
finanziamento pubblico e nei fatti incassano a piene mani. I nostri politici
continuano imperterriti a pensare ai propri interessi, quelli di una casta
arroccata a difendere i privilegi e le prebende. Così facendo si aumenta il
distacco già abissale con il mondo reale, con i bisogni della gente.
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