venerdì 19 luglio 2013

Partiti e soldi sempre a braccetto

Editoriale Radio Onda Libera del 18 luglio 2013

In politica i partiti parlano bene e razzolano male. Questa la premessa. La notizia è che la  Camera dei deputati ha bocciato la mozione del Movimento 5Stelle sul finanziamento pubblico ai partiti, per la precisione si chiedeva la sospensione della rata dei rimborsi di luglio in attesa della nuova legge di riforma dell'intero sistema. Subito dopo la bocciatura, in Aula e fuori dal Parlamento è scoppiato il caos. 

I deputati grillini hanno lasciato per protesta l'Aula della Camera senza attendere il voto sulle altre mozioni e passando davanti ai banchi del governo, hanno depositato su di essi finte banconote da 500 euro. La protesta si è trasformata in un sit in all'esterno di Montecitorio. 
La mozione approvata dalla maggioranza, Pd, Pdl e Scelta civica, è in linea con le indicazioni del governo sul tema dei fondi dei partiti, con il passaggio dai rimborsi elettorali al finanziamento indiretto dai cittadini, su base volontaria e con agevolazioni fiscali.  E questo è sicuramente un aspetto positivo perché è ora di finirla con i soldi pubblici a pioggia, è ora di finirla con il sostentamento a partiti e partitini. Certo, se poi approfondiamo scopriamo che la riforma se verrà approvata partirà dal 2017 allora ci cadono le braccia. E avremmo voluto che il parlamento avesse approvato subito la sospensione dei rimborsi da subito e proprio nel giorno in cui si viene a sapere il record del debito pubblico, oltre duemila miliardi. 
E alla fine dei giochi come si suol dire? "I partiti si tengono i soldi: 91.354.339 euro". Questa è la sostanza, il succo della votazione alla Camera. Intanto il Paese diventa sempre più povero, gli ultimi dati parlano di 9,5 milioni di cittadini che vivono in condizioni precarie, una famiglia su cinque. Che aggiungere? Niente.

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