giovedì 4 luglio 2013

Ancora troppi miliardi nei Palazzi

Editorale Radio Onda Libera del 4 luglio 2013

La Corte Costituzionale ha bocciato il taglio delle Province, la riforma degli enti prevista dal "Salva Italia" del governo Monti, perché non è una materia che si può disciplinare con un decreto legge. Il provvedimento che ha innescato l'anno scorso per mesi una valanga di polemiche e di prese di posizione prevedeva l'abolizione di 35 Province e un risparmio di qualcosa come 5 miliardi.
Anche nella nostra Regione ci fu un dibattito incandescente perché il decreto riguardava la cancellazione di Terni. Ricordate le paginate di giornali, le conferenze e le tavole rotonde e poi tutto si conclude con un nulla di fatto. Una vera e propria perdita di tempo.
Questa notizia merita più di un commento. La premessa è che la i giudici costituzionali fanno il loro mestiere, quindi la bocciatura della riforma se è illegittima non va fatta passare. La cosa che si fatica a comprendere è come mai un governo fatto da professori della Bocconi abbia confezionato un provvedimento sulle Province che non poteva essere racchiuso in un decreto legge. Possibile che questi tecnici non sapessero questa particolarità? O forse lo sapevano e sono andati avanti imperterriti sapendo che la riforma non sarebbe arrivata da nessuna parte?
Il cittadino comune non riesce a comprendere come mai chi ci governa si comporta da dilettante, in questo caso con ignoranza e superficialità. Come non riesce a capire l'esultanza del premier Letta che ha ottenuto dall'Europa un pacchetto di miliardi quando potrebbe ottenerne tanti, ma tanti di miliardi in più se facesse un po' di pulizia dentro casa, tagliando i tanti sprechi e i tanti privilegi che continuano a offendere la dignità e l'intelligenza degli italiani.

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