venerdì 19 luglio 2013

La casta continua a dettare legge

Editoriale Radio Onda Libera del 19 luglio 2013

Il Parlamento ha approvato una norma salva sindaci, una norma che salva la doppia poltrona. Grazie a un emendamento trasversale Pd-Pdl-Scelta civica, c'è stato il via libera ai doppi incarichi dei parlamentari che guidano anche i Comuni. Il tutto è accaduto martedì notte e si discute del "decreto del fare", una domanda sorge spontanea: cosa c'azzecca quella norma che tutela, ancora una volta, la casta con sviluppo e occupazione e temi economici? 

Nel mirino c’è la legge con cui Tremonti aveva sancito l’incompatibilità di ruoli di governo per chi ricopriva la carica di sindaco. Con un tratto di penna non solo è stata cancellata questa incompatibilità, ma è stato salvaguardato il ruolo di sindaco per chi è stato eletto parlamentare a patto che il Comune superi i 5mila abitanti. Una sorta di “tana libera tutti”, per intenderci. Di questi tempi, un passo non da poco.
Nel 2011 era stato previsto di far scattare la norma “dalle prossime elezioni politiche”, cioè quelle che si sono svolte a febbraio. L’emendamento approvato nel blitz notturno, stabilisce invece che l’incompatibilità scatterà solo con le prossime elezioni comunali. In sostanza si permette ai sindaci, attualmente incompatibili, di concludere il loro mandato da primo cittadino. Restando, ovviamente, in Parlamento. 
Approvare un emendamento come questo significa certificare per l'ennesima volta la distanza della politica, di certi politici, dal mondo reale. Dopo la bocciatura della mozione che prevedeva la sospensione dei finanziamenti pubblici ai partiti, questa è un'altra brutta pagina della politica di casa nostra. Possibile che chi siede nei palazzi pensa soltanto ed esclusivamente ai propri interessi e non a fare qualcosa di concreto per il bene del Paese?

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