venerdì 30 marzo 2012

Crisi tra disperazione e privilegi

Editoriale Radio Onda Libera del 30 marzo 2012

Un altro caso di disperazione legato alla crisi economica, nello specifico alla perdita del lavoro. E nello stesso tempo del balletto dei politici che quando devono tagliarsi i benefici sono bravissimi a innestare la retromarcia, a non far seguire i fatti alle parole. Partiamo dal primo caso. Questa volta il protagonista è un operaio edile di 27 anni, che si è dato fuoco davanti all'arena di Verona e davanti alla sede del municipio. Da quattro mesi  non riceveva lo stipendio e proprio la difficile situazione economica sarebbe all’origine del suo gesto drammatico. L’uomo si trova ora ricoverato in ospedale, ha riportato ustioni alla testa e alle gambe.
Un episodio che segue di 24 ore quello di Bologna, dove un artigiano edile di 58 anni si è dato fuoco all’interno della propria auto parcheggiata di fronte all’Agenzia delle Entrate e che ora si trova in condizioni gravissime. La disperazione dell'uomo era originata dalla pressione del fisco e lo ha lasciato scritto in tre strazianti lettere.
Mentre nel paese accadono questi fatti, nei palazzi della politica si assiste a spettacoli indecenti. L'ufficio di presidenza della camera dei deputati doveva decidere sui tagli dei benefit agli ex presidenti. E quando parliamo di benefit ci riferiamo ad esempio a uffici con 4 segretarie, auto a disposizione e viaggi aerei. Ebbene, i tagli ci saranno.  ma a partire dal 2023. Una vera e propria presa in giro. Ma come si fa in questo momento storico a non rendersi conto che la gente non sopporta più queste vergognose decisioni? Che è schifata da questi politici che pensano solo ai propri interessi. I cittadini sono alle prese con problemi di sopravvivenza, tartassati dalle tasse perche debbono fare sacrifici per salvare l'Italia, e la classe politica pensa a difendere i propri privilegi, a non perdere un centimetro di vantaggi e strapuntini. C'è qualcosa che non funziona, anzi molto non funziona. La fiducia nei partiti è prossima allo zero, la seconda Repubblica sta morendo, speriamo che la terza sia migliore e soprattutto non ci porti in dote questi politici.

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