La crisi morde sempre di più. Per esempio nel turismo e commercio sono state ben 1800 le chiusure nel 2011. Centocinquanta al mese. Con almeno seimila persone che hanno perso il lavoro. E' una vera e propria tenaglia quella che strangola le imprese producendo quelle chiusure che Confesercenti Umbria chiama «morti silenziose», ed è una tenaglia fatta di costi e tasse sempre più alte, pochissimo credito e crollo dei consumi delle famiglie.
E se «chiudono le piccole e medie imprese – recita lo slogan della giornata di mobilitazione nazionale indetta da Confesercenti contro le misure prese dal governo Monti – chiude l’Italia».
Nel corso di una conferenza stampa i vertici della Confcommercio hanno lanciato un forte grido d’allarme a Governo e Regione chiedendo interventi forti per rilanciare i consumi e per diminuire il costo del lavoro. E le banche devono ridare fiato alle imprese erogando credito. Turismo e commercio sono le ricchezze di questa regione: si uniscano le poche risorse che ci sono e si faccia una promozione unitaria del prodotto Umbria.
E' questa la chiave di volta, la ricetta per far fronte alla crisi, l'unica via di uscita. Perché la situazione è drammatica, aggravata dalle misure varate dal governo Monti, in prima l'aumento dell'iva. Sgradita la tassa di soggiorno che si scaricherà principalmente sugli albergatori che non vorranno gravare sul costo delle stanze.
Insomma la situazione è delicata, molto delicata e se non ci sono interventi seri e concreti la crisi morderà ancora di più.
Nessun commento:
Posta un commento