venerdì 23 marzo 2012

Punire i clienti delle prostitute

Editoriale Radio Onda Libera del 21 marzo 2012

Il comune di Perugia dichiara guerra alla prostituzione. Con un'ordinanza che permette di multare salatamente i clienti delle lucciole in strada. Gli obiettivi sono diversi: si tiene a bada il rallentamento degli automobilisti che per "scegliersi" la prostituta intralciano il traffico, migliora il decoro della città e, cosa che fa comodo in tempi di crisi, porta beneficio alle casse comunali.
Non è una novità questa, già in precedenza era stata fatta un'ordinanza anti-prostituzione ma era stata in seguito bocciata dalla corte costituzionale. Ora si ritorna alla carica con uno strumento diverso, la modifica al regolamento di polizia urbana.Il fatto nuovo è che a tempo, sara infatti in vigore dal 2 aprile al 31 ottobre. In questo periodo  sarà vietato «intrattenersi con i soggetti dediti al meretricio», pena la sanzione amministrativa di 450 euro. E che l'estensione del provvedimento riguarda un raggio d'azione più ampio rispetto alle solite strade della prostituzione.
Una violazione che potrà essere contestata da tutte le forze dell'ordine, che si concretizzerà anche consentendo «la salita su un veicolo di uno o più soggetti che permangono nelle vie indicate dal provvedimento, ma anche che assumono atteggiamenti allo scopo di offrire prestazioni sessuali, indossano abiti che manifestano l'intenzione di adescare al fine del meretricio e che offendano il pubblico pudore».
Qualche perplessità desta il contenuto dell'ordinanza. Premesso che la prostituzione in Italia non è reato, è invece reato lo sfruttamento. Come si fanno a definire gli atteggiamenti da punire, poi come si fa a dire che quella persona indossa abiti eloquenti da prostituta? Il modo di vestire e il comportamento possono indurre a pensare che si tratta di persona dedita al meretricio ma onestamente con tutto ciò che si vede in giro e' alquanto difficile restringere il campo.
E' vero che il problema della prostituzione è anche un problema di ordine pubblico ma gli strumenti per combatterlo dovrebbero essere a prova di bomba. Altrimenti non solo non si risolve il problema ma il provvedimento in questione diventa esso stesso un problema.


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