Calano gli infortuni sul lavoro, preoccupa il numero dei morti. E' questa in sintesi il risultato della visita a perugia della Commissione parlamentare d'inchiesta che ha ascoltato i vertici delle istituzioni regionali, della magistratura e delle organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro.
Qualche dato: a cominciare dalle già cinque vittime solo tra gennaio e febbraio.
I numeri dell’Inail spiegano come in Umbria, dal 2006 al 2010, il numero degli infortuni sia calato del 21% (18.836 nel 2006 e 14.881 nel 2010), con un calo ulteriore nel 2011 (13.332, ma il dato non è ancora definitivo). I morti in seguito ad infortunio sul lavoro, dopo il numero particolarmente alto del 2006 (27), sono stati 19 nel 2007, 16 nel 2008, 17 nel 2009, 16 nel 2010 e 18 (20 secondo la Regione) nel 2011. Fin qui la scorpacciata di cifre. Ora vediamo cosa si pensa di fare. C'e bisogno di essere più coordinati e di fare azioni concrete in un territorio che deve stare sotto attenzione, che deve assolutamente essere monitorato perché come dicevamo a fronte di un calo del numero degli infortuni, preoccupa quello sul numero dei morti.
Secondo la Commissione serverà innanzitutto uno studio più approfondito e preciso su quelli che sono considerati i punti deboli del sistema. Le istituzioni dalla loro, invece, dovranno coordinarsi meglio fra di loro per capire dove vanno fatti controlli e verifiche.
Sempre a proposito di proposte, la Cgil con il segretario Bravi ha suggerito di istituire la procura nazionale sugli infortuni «per contrastare in maniera organica il fenomeno. In Umbria nel 2011 e nei primi mesi del 2012 – osserva Bravi – si registra purtroppo un’inversione di tendenza sull’andamento degli incidenti mortali sul lavoro forse ad un indebolimento dell’attenzione e a un arretramento delle misure di prevenzione e repressione del fenomeno, per responsabilità degli ultimi governi. Una tendenza che si va a sommare all’allargarsi della crisi, che spinge alcune imprese a considerare la sicurezza come un elemento su cui ottenere riduzioni dei costi.
Invece la sicurezza è un elemento indispensabile, un requisito necessario per chi fa impresa. Perché non è giusto morire sul lavoro e per il lavoro.
Nessun commento:
Posta un commento