lunedì 5 marzo 2012

No tav, no violenza

Editoriale Radio Onda Libera del 2 marzo 2012

In tutti Italia si parla d manifestazioni no tav. Infatti sta occupando le prime pagine dei giornali e i primi titoli delle televisioni il movimento contrario alla costruzione della linea ferroviaria Torino-Lione in Val Susa. Perchè da qualche giorno si è innescata una protesta accesa, violenta, con scontri tra polizia e manifestanti, protesta che dal Piemonte si sta espandendo in tutto il paese.
Con una strategia di lotta ben precisa: improvvisi blitz di piccoli gruppi in settori sensibili (soprattutto stazioni ferroviarie ma anche vie centrali delle città) della durata di una decina di minuti, seguiti da una rapida fuga.
Ieri pomeriggio hanno fatto la loro comparsa anche n Umbria, a Perugia, dove una quarantina di no tav hanno sfilato con slogan e striscioni lungo corso vannucci.
Ora a parte il fatto che l'oggetto della protesta è lontano centinaia di chilometri da noi, quindi l'interesse diretto è pari a zero, il fatto che un movimento si allarghi, che invada altre città per portare le ragioni del dissenso non è un fatto negativo. Anzi manifestare è un diritto sacrosanto, sancito dalla costituzione, in un paese democratico.
Ma eccedere in atteggiamenti prepotenti, in occupazioni di strade e ferrovie che impediscono ai normali cittadini di circolare, che creano un danno e una limitazione alla libertà altrui, beh questo va condannato.  Poi quando i manifestanti perdono il lume della ragione e si esibiscono in atti violenti, be' fanno bene le forze dell'ordine a bloccarli, ad arrestarli, a metterli fuori gioco.
La violenza è inaccettabile, sempre, anche quando si nasconde dietro una causa giusta o ritenuta tale. Poi ognuno ha le proprie idee, pro o contro tav. E su su questo, nulla quale sito, e non è questo il punto.
Ma quando qualcuno paragona questi signori ai partigiani, ha perso indubbiamente un'occasione d'oro per stare zitto. 



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