sabato 17 marzo 2012

L'amore va oltre i sessi

Editoriale Radio Onda Libera del 16 marzo 2012

Le coppie omosessuali hanno diritto a una vita familiare così come le coppie eterosessuali. E' questo il principio riconosciuto da una sentenza della corte di Cassazione destinata a far discutere, a suscitare polemiche, prese di posizione favorevoli e contrarie. Ma la sentenza stabilisce con altrettanta fermezza altri concetti che vanno spiegati com parole chiare altrimenti si corre il rischio di fare confusione e non dare una corretta informazione.
Allora, i giudici hanno ribadito che in Italia non si può contrarre matrimonio omosessuale e tanto meno si può trascrivere quello celebrato all'estero. Ciò significa che effetti di unioni celebrate in altri paesi dove persone dello stesso sesso si possono sposare non sono riconosciuti da noi, dal nostro ordinamento. Quindi sia ben chiaro nessun matrimonio tra gay è permesso in Italia o per voce dei giudici.
Quello che invece ha sostenuto la Corte di Cassazione è che gli omosessuali hanno gli stessi diritti dei coniugati, gli stessi diritti a una «vita familiare» e a esigere e a farli valere quanto gli altri.
La decisione è importante perché in un certo senso dà un riconoscimento formale alle coppie omosessuali, e anzi estende il loro diritto a essere famiglia. Ovviamente si sono scatenati subito le reazioni e i commenti, le associazioni di gay e lesbiche esultano e sperano che il parlamento e la politica vadano oltre, i contrari gridano allo scandalo e invocano restrizioni, passi indietro.
Per quanto ci riguarda non siamo scandalizzati, anzi crediamo con convinzione che l'amore tra due persone vada oltre il sesso, il genere. Quindi qualsiasi sentenza che riconosca il diritto all'affettività è benvenuta ed è un passo avanti verso l'affermazione dei diritti umani.

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