sabato 17 marzo 2012

Un tradimento da record

Editoriale Radio Onda Libera del 14 marzo 2012

Un caso di tradimento è finito in tribunale. Con una richiesta singolare e da record. E un precedente che non si era mai verificato fino ad ora in Italia.
Questo il fatto: un uomo sostiene che la moglie è stata «insidiata con un comportamento ossessivo che l’ha portata a rovinare la vita familiare e a sottrarsi agli obblighi coniugali». Per questo, all’amante della moglie chiede un risarcimento da capogiro: 600mila euro per danni morali. 200 mila per lui e 200mila a testa per i due figli.
E’ iniziato a Spoleto il processo davanti al presidente della sezione civile del tribunale, Emilia Bellina che per ora si è riservata di decidere su alcune eccezioni sollevate da Brusco, l’avvocato dell’uomo citato in giudizio dal marito.
L’avvocato sostiene che «la moglie non è proprietà del marito. E poi anche se fosse vero non c’è nessuna legge che vieta a un uomo di andare a letto con una donna sposata».
Il marito dell’adultera che sostiene anche di essere andato in depressione a causa del tradimento e per certificarlo ha prodotto più di un certificato medico.
Fin qui le ragioni di parte e controparte. Di sicuro è una storia particolare, che segna due considerazioni. La prima una volta i tradimenti non erano alla luce del sole, oggi invece sono anche certificati. Poi ridurre il tutto, anche una relazione affettiva finita male per colpa di un tradimento a una fonte di denaro, beh non è proprio una bella cosa. Poi una volta si diceva che i panni sporchi andavano lavati in famiglia. Oggi si lavano in tribunale. E' proprio il segno dei tempi che cambiano.

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