giovedì 29 marzo 2012

Tutti a Vinitaly, ma separati

Editoriale Radio Onda Libera del 26 marzo 2012

Vinitaly è la mecca del vino. Da 46 anni a Verona si allestisce la fiera dei vini e dei distillati. L'inaugurazione ieri e il nuovo format prevede l'apertura fino a mercoledì. La vocazione è quella di sempre: Il  punto di contatto privilegiato tra uno dei prodotti simbolo del made in Italy e i buyer provenienti da più di 100 Paesi.
Oltre 4.300 espositori (+4%), il binomio tra Business e cultura è quanto mai strategico per migliorare i risultati che il mondo italiano del vino ha registrato nel 2011: oltre 10 miliardi di euro di fatturato, dei quali 4,4 provenienti dall’export (+12% sul 2010) e una quota di mercato mondiale salita al 24,3%. A proposito dell'export del vino, ha avuto un incremento del 12 per cento nel 2011 rispetto all' anno precedente con un valore di 4,4 miliardi di euro.
Ecco questi i numeri, vediamo ora qualche cifra umbra. Per la nostra regione sono presenti 50 realta produttive che fanno capo al consorzio Umbria top (costituito nel 2009) che è la mano operativa della regione in quest'operazione con 46 produttori e 4 consorzi (Montefalco, Orvieto, Torgiano, Trasimeno) in un grande spazio collettivo.
Una trentina di azienda circa hanno deciso di partecipare con singoli stand. Al di fuori quindi dello spazio dedicato all'Umbria.
E qui sta l'incongruenza, la stupidaggine. Fa sorridere l'assessore quando in conferenza stampa ha perfino detto che l'Umbria è a Vinitaly in modo unitaria, con un unico brand. Ma dove? Ma quando?
Possibile che questa regione non riesce a promuovere in maniera compatta il marchio Umbria? Possibile non si riesce a fare una politica efficace e non essere divisi e frazionati? Sembra che a vincere debba essere sempre la logica di campanili...
Il costo della spedizione si aggira sui 500 mila euro. Di questi, 350 mila euro sono messi a disposizione di Umbria Top dalla Regione (300 mila solo per l'affitto dell'area in fiera), mentre la somma restante è a carico dei produttori. Per l'organizzazione di dibattiti, convegni, presentazioni e degustazioni invece l'Apt Umbria può contare su 50 mila euro di budget.

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