mercoledì 2 marzo 2016

Nessuna luce in fondo al tunnel

Editoriale Radio Onda Libera dell'1 marzo 2016

La crisi in Regione è sempre più incartata. Non si trova una via di uscita. Ma questo già si sapeva e non ci voleva la scienza per immaginare che, una volta intrapresa questa strada, ricomporre il quadro non sarebbe stato facile. Anzi, le posizioni sono sempre più distanti, nonostante gli incontri e le riunioni, nonostante i tentativi di mettere pace tra le due anime del partito, quella capeggiata dalla presidente Marini che ha deciso di fare le nomine ai vertici della sanità senza tenere conto dell'assessore competente Barberini, che insieme agli altri quattro consiglieri popolari si richiama al sottosegretario Bocci. Per chi non fosse pratico con le cose della politica, ricordiamo che la guerra è tutta interna al Partito democratico.
Ieri un altro incontro del gruppo Pd in consiglio regionale, durato oltre quattro ore, ha portato a un nulla di fatto, le posizioni rimangono lontanissime, pertanto è saltata anche la direzione regionale del partito che era prevista per la serata.
E vediamo le posizioni. La presidente ha chiesto a Barberini di rientrare in giunta, l'ex assessore ha chiesto la rimozione degli ostacoli, vedi nomine dei direttori.
intanto l'opposizione ne approfitta per fare giustamente un po' di chiasso, cercando di mettere in evidenza le spaccature profonde della maggioranza. E allora ecco che il centrodestra, nonostante il consiglio non sia stato convocato, oggi si presenterà lo stesso in aula, mentre il Movimento 5 Stelle ieri sera ha organizzato davanti a palazzo Cesaroni una veglia per la democrazia, visto lo stato comatoso di un'istituzione morente, la Regione appunto.
Fin qui l'aggiornamento della situazione. Ora una breve considerazione, e cioè che a quasi due settimane dall'esplosione della crisi non si vede una schiarita, e questo significa che il partito una volta aveva un ruolo perché ricomponeva le divisioni e dava la linea su temi delicati e importanti per la comunità, e la sanità è uno di questi, mentre oggi il partito non sa che pesci prendere; l'opera di mediazione è fallita prima di nascere, il Nazzareno umbro è allo sbando. Forse la verità su cui riflettere è che non c'è più la politica. Che la seconda o terza Repubblcia che sia è di gran lunga peggiore della prima. E di fronte a tanto vuoto le lotte di potere o tra poteri occupano la scena, con grande tristezza.


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