mercoledì 30 marzo 2016

Il vescovo di Assisi ha parlato chiaro

Editoriale Radio Onda Libera del 21 marzo 2016

Oggi ci occupiamo di elezioni amministrative e di politica. In Umbria undici saranno i comuni chiamati a eleggere sindaco e consiglio comunale. Tra le amministrazioni più significative da rinnovare ci saranno Assisi e Città di Castello. Poi per il resto sdi tratta di centri più piccoli, quindi con sistemi di voto diversi dove non è contemplato il turno di ballottaggio.
La situazione dentro i partiti, diciamolo subito, è abbastanza ingarbugliata per la scelta dei candidati e la definizione delle alleanza. L'impressione è che tutti i nodi si scioglieranno dopo Pasqua, agli inizi di aprile quindi. In questi giorni, in queste settimane, a circolare sono soprattutto le indiscrezioni, il totocandidato, i nomi da "bruciare", in contatti fra gli esponenti politici e infine i sondaggi o pseudo tali. Ma mentre i partiti continuano a fare i partiti, da un uomo di Chiesa - precisamente dal vescovo di Assisi - è venuta una lezione di grande e bella politica. Una sorta di messaggio a tutti i politici in vista della consultazione del prossimo giugno. Sorrentino ha invitato tutti a pensare al bene di Assisi e non alle poltrone. "A vincere - ha detto - dovrà essere la città". A essere premiati dovranno essere coloro che amano e si impegnano per il bene del territorio e della comunità e non quelli che perdono tempo e risorse nelle beghe di bottega. Dopo aver specificato che la Chiesa non ha candidati o partiti di riferimento - e questa è una precisazione importante perché ad Assisi spesso e volentieri anche negli anni passati hanno impazzato le strumentalizzazioni, le speculazioni - il vescovo ha poi elencato il dieci punti il programma ideale per il benessere della città, per migliorare la qualità e la vivibilità della città di San Francesco.
Questo aspetto ci impone un'altra riflessione, dopo aver plaudito la presa di posizione del vescovo, che con parole nette e chiare, quasi da predica, interviene sul tema, possiamo dire profano, della politica. In sostanza, elencando gli impegni della città, è entrato nel merito, nell'agone propria della competizione si è immischiato in un certo senso nelle cose terrene. E questo può aver fatto storcere la bocca a qualcuno, a più di qualcuno. Invece a nostro avviso Sorrentino ha pienamente ragione perché interessarsi di politica significa interessarsi al bene comune, avere a cuore le sorti di un popolo. E la politica, come ha ricordato più volte anche il Papa, è un dovere, un servizio per tutti i cattolici

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