mercoledì 30 marzo 2016

Migranti schedati e terroristi in libertà

Editoriale Radio Onda Libera del 24 marzo 2016

Dopo gli attentati in Belgio, dopo il dolore per quanto accaduto, ecco le fasi della ricostruzione per individuare i colpevoli, ecco l'intensificarsi delle indagini per il timore di nuove bombe. Perché il pericolo esiste, è reale, è assodato. Lo hanno rivelato i servizi di intelligence europei. L'allerta è massima. Sono almeno quattro i terroristi in fuga ed è stato accertato che componenti della cellula terroristica che ha colpito Bruxelles sono collegati agli attentati di Parigi di quattro mesi fa.
Questo un primo elemento che inquieta perché vuol dire che c'è un filo rosso che unisce le varie stragi che sono avvenute in Europa. Ma c'è un altro dettaglio che in queste ore sta emergendo, e cioè che anche questa volta a colpire sono stati due fratelli kamikaze, come a Charlie Hebdo, come al Bataclan. Ma la cosa più sorprendente è un'altra e cioè che alcuni di questi soggetti, che secondo gli investigatori hanno pianificato e compiuto gli attacchi a Parigi e a Bruxelles, erano stati fermati, controllati dalle forze dell'ordine e poi sempre rilasciati.
E intanto si respira il timore forte che non sia finita qui. Che altro sangue sarà versato nel nome di Allah in giro per il mondo perché questi jiaidhisti, questi terroristi islamici, hanno solo l'obiettivo di uccidere le persone che si oppongono alla loro religione, alla loro civiltà.
Quella dichiarata dall'Isis all'Occidente ò una guerra in tutti i sensi, forse la verità vera è che non ci si è resi del tutto conto di quanto sta succedendo, la sensazione è che non si ha del tutto la consapevolezza del momento storico e della filosofia di questa guerra, che sono in atto delle crociate moderne. E non avere consapevolezza di questo vuol dire che non si riconosce il tipo di nemico e non si fa abbastanza per conoscere, scoprire e fronteggiare questa guerra. Quindi il primo passo, a nostro avviso, è fare uno sforzo per definire chi sono questi seminatori di terrore, le motivazioni che li armano, chi li protegge. Poi un lavoro serio di investigazioni e di coordinamento tra le forze di intelligence. Perché non è possibile che controlliamo i migranti e permettiamo che terroristi vadano in giro indisturbati per l'Europa.

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