giovedì 30 maggio 2013

La "guerra" delle slot machine

Editoriale Radio Onda Libera del 30 maggio 2013

Sul gioco d’azzardo proposta choc del centrosinistra che in sostanza dice che bisogna bandire le slot machine da Perugia e chiede al sindaco di vietarle con un'ordinanza sanitaria perché mandano in rovina le famiglie. La richiesta è racchiusa in un documento in cui si legge che "la proliferazione di slot-machine e sale giochi non fa che colpire chi è più debole, non solo sotto il profilo economico ma sotto il profilo psichico. Con un giro d’affari in forte crescita il gioco d’azzardo si presenta come terza industria del paese (dopo Enel ed Eni), generando cospicui incassi al Ministero del Tesoro (circa 3,9 miliardi di euro lo scorso anno) ma al tempo stesso è anche portatore di interessi per la criminalità organizzata in quanto ha elevatissimi e rapidi guadagni e dà la possibilità di riciclare considerevoli somme di denaro provenienti da attività illecite".
I capigruppo evidenziano poi come "ogni italiano spende in media oltre mille euro l’anno per il gioco d’azzardo (dato tra i più alti al mondo), arrivando in molti casi ad una dipendenza patologica che porta ad effetti drammatici sul piano economico, sociale e familiare; i maggiori 'consumatori' delle varie forme di gioco d’azzardo 'di facile guadagno' appartengono quasi sempre alle classi più disagiate e sotto acculturate, che tentati dal “vincere facile” diventano vittime di una vera e propria patologia e quasi sempre, per dare una svolta alla propria situazione, non fanno altro che rovinare la propria famiglia arrivando al baratro".
In seguito alle liberalizzazioni, la situazione è fuori controllo da qui la proposta del centrosinistra. Vietarle in tutto il territorio comunale. Bene, ma se da un lato la richiesta fa discutere perché mette al centro dell'attenzione il problema della dipendenza del gioco d'azzardo, dall'altro non risolve nulla perché se le slot machine si vietano a Perugia, chi vuole va a giocare nel comune più vicino. Forse sarebbe più opportuno affrontare la questione anche con altri metodi, compreso quello culturale. Perché ogni dipendenza rovina le persone.

 

Nessun commento:

Posta un commento