martedì 21 maggio 2013

Un "timer" inserito sul governo

Editoriale Radio Onda Libera del 14 maggio 2013

La richiesta di condanna a sei anni e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per Berlusconi da parte della procura di Milano avrà un impatto sul governo. Questo e' sicuro. Quale sarà e' presto per dirlo. Di sicuro ha inserito un timer all'esecutivo guidato da Letta.
Un breve passo indietro. Il pubblico ministero Bocassini ha chiesto la condanna di Berlusconi per la vicenda di Ruby, la minorenne che avrebbe partecipato dietro pagamento alle feste e agli incontri sessuali di Arcore. Ovviamente Berlusconi ha reagito con parole del tipo teoremi, illazioni, falsità ispirate dal pregiudizio e dall'odio.
Ora le ripercussioni sul quadro politico. La prima mossa potrebbe essere azzoppare le riforme, e soprattutto impedire che venga cambiata una virgola della legge elettorale. Quindi appare più certo il voto col porcellum a ottobre o aprile. Il ragionamento in casa Pdl e' semplice: visto che siamo alla resa finale dei conti con la giustizia, la rinuncia a questa legge elettorale equivale a scavarsi la fossa. Tenerla questa legge che permette di mandare in parlamento nominati e non eletti significa garantirsi la possibilità di tornare a palazzo Chigi.
Cosi il bombardamento è iniziato. E nelle prossime settimane il Cavaliere sicuramente utilizzerà ogni occasione per comunicare direttamente o attraverso i suoi fidati un messaggio che viaggia su un altro piano rispetto all’esecutivo.  Una sorta di doppio binario.
Questa la situazione, peccato che la nostra classe politica stia perdendo ancora tempo e non si affretti a fare qualcosa di concreto per il Paese. I problemi li conosciamo tutti, dalla mancanza di lavoro alle aziende in ginocchio. Il timore e' che queste vicende e queste polemiche non favoriscano l'interesse generale, anzi che leghino sempre di più la sorte del governo al destino di Berlusconi. 
Insomma i cittadini vorrebbero che questo governo, nato come sappiamo e dopo le traversie che conosciamo, faccia delle cose concrete e non solo chiacchiere o ritiri spirituali nelle abbazie.

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