giovedì 2 maggio 2013

Unione e lavoro per avere un futuro

Editoriale Radio Onda Libera del 2 maggio 2013

"Senza lavoro il Paese muore". Lo ha detto a gran voce la Camusso, segretario confederale della Cgil nella manifestazione nazionale del primo maggio che si è tenuta ieri a Perugia; concetto che con parole diverse è stato espresso anche dagli altri responsabili dei sindacati Cisl e Uil, Bonanni e Angeletti. Ieri sul palco i sindacati si sono presentati uniti (e non era scontato) nella tradizionale festa dedicata ai lavoratori, e questo è stato un segnale evidente visto che ci troviamo in un Paese in preda a uno smottamento occupazionale con gli ultimi dati Istat che contabilizzano una disoccupazione giovanile al 38,4% e decine e decine di vertenze industriali sul tavolo del ministero dello Sviluppo Economico.
La Camusso ha ricordato che l'obiettivo vero, reale è rimettere al centro il lavoro e dare "risposte" serie e concrete.  Il Paese "è attraversato da una crisi profonda. Bisogna ricostruire speranza e fiducia, solidarietà e rispetto". E questo significa mettere via anche "il linguaggio della violenza, che non è un linguaggio neutro".
Bonanni, segretario Cisl, ha sottolineato che "il governo deve avere il coraggio di cooperare con i poteri locali e le parti sociali. L'Italia si salva se tutti la salviamo. Basta con i litigi e le furbizie".
Angeletti per la Uil: "O si risolve il problema di dare lavoro o il Paese affonderà" e affonderà "se non cambiamo la politica economica". 
Fin qui il resoconto della manifestazione. Ora qualche considerazione. Il primo messaggio, positivo, è quello dell'unità dei sindacati che spesso e volentieri assorbono i difetti dei partiti, quelli di dividersi e non di pensare al bene comune, invece di questi tempi, durissimi, si sono resi conto che spaccarsi significa innescare una guerra tra poveri. E non svolgere il mandato per cui esistono.
Il secondo, negativo, la non partecipazione di tutte le associazioni di rappresentanza dei lavoratori, come se il lavoro fosse solo un problema di chi lo cerca e di chi lo perde. In realtà il lavoro, e la crisi economica, sono problemi che riguardano anche gli imprenditori, le organizzazioni di categoria.
Terzo, è vero che il lavoro manca ma è altrettanto vero che ci sono possibilità in settori artigianali e non sempre si trovano lavoratori disposti a coglierle.

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