mercoledì 22 maggio 2013

I giovani perdono la speranza

Editoriale Radio Onda libera del 22 magio 2013

Un quarantenne su quattro vive con la “paghetta” dei genitori. E' un titolo, uno spot che fa impressione. E' quanto emerge da un'analisi elaborata da Coldiretti/Swg sui "giovani e la crisi".  Da cui emerge anche altro, e cioè che l’aiuto economico dei genitori continua anche per più di un giovane occupato su quattro (27 per cento) che non è comunque in grado di rinunciare al supporto finanziario dai familiari.
"La famiglia è diventata una sorta di una rete di protezione sociale determinante che opera come fornitore di servizi e tutele per i membri che ne hanno bisogno", ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Marini. A conferma di ciò - aggiunge Coldiretti - il 51 per cento dei giovani vive con i propri genitori e, di questo, solo il 13 per cento per scelta, mentre il 38 perché non può permettersi un alloggio proprio.
Da quest'indagine emergono altri dati fondamentali. I giovani pur di lavorare accetterebbero qualsiasi occupazione. Dallo spazzino al pony express, all'operatore di call center, al di là del titolo di studio. E questo a nostro avviso non deve essere un disonore perché qualsiasi lavoro onesto è degno di considerazione. Oltre 4 giovani disoccupati su 10 (43 per cento) sarebbero peraltro disposti, pur di lavorare, ad accettare un compenso di 500 euro al mese a parità di orario di lavoro.
L’analisi evidenzia un forte spirito di sacrificio delle giovani generazioni che li porta addirittura a rinunciare a diritti del lavoro fondamentali e questo non dovrebbe essere consentito in un Paese civile come l’Italia. Ovviamente i risultati di uno studio, come di un'indagine, non hanno fondatezza scientifica, ma vanno ritenuti strumenti per capire le tendenze, la realtà, in questo caso, le aspirazioni del mondo giovanile. E a proposito, vista la situazione, oltre la metà dei giovani sotto i 40 anni è pronto ad espatriare per trovare lavoro mentre il 64 per cento è disponibile a cambiare città. Questo perché il 73 per cento dei giovani ritiene che l’Italia non possa offrire un futuro.
Questa conclusione è amara, triste. Ma vera. Perché ci si rende conto che le nuove generazioni non hanno speranza.

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