lunedì 27 maggio 2013

Una tragedia su cui riflettere

Editoriale Radio Onda Libera del 27 maggio 2013

Un altro delitto, un altro fatto di sangue nella nostra regione. Ad armare la mano dell'omicida pare sia stata la gelosia. Un passo indietro per ricostruire la vicenda: sabato mattina all'alba alle porte di Marsciano un piccolo imprenditore agricolo è stato ammazzato a colpi di bastone e a coltellate mentre si stava preparando per a dare la mercato a vendere frutta e verdura. Il massacro e' avvenuto davanti agli occhi della ex moglie dell'assassino convinto che la donna avesse una relazione con la vittima.
Dopo l'omicidio, l'uomo, Francesco Cristofari, muratore, è fuggito nei boschi e nei pressi del casolare dove e' vissuto da piccolo vicino a Gualdo Cattaneo ieri mattina è stato trovato impiccato a un albero.
Un fatto terribile che ha addolorato una comunità e sconvolto la regione. Ma forse anche annunciato. Eh sì, perché Cristofari, ossessionato dalla fine del rapporto con la moglie che lavorava com Roberto Burnelli, questo il nome della vittima, l'aveva già aggredita e importunata più volte tanto che il giudice aveva disposto di non avvicinarsi a lei. Ma la rabbia cresceva sempre più fino al giorno del raptus. L'uomo non tollerava che il datore di lavoro la sostenesse e forse voleva uccidere anche l'ex moglie. Tanto che era andato ad aspettarli nel magazzino dove i due lavoravano. L'opera a metà perché la donna era arrivata in un secondo momento e poi la gente cominciava ad accorrere. Quindi la fuga e poi la decisione estrema di togliersi la vita.
Un paio di riflessioni. La prima che potrebbe racchiudersi in una domanda. Questo omicidio si poteva evitare vista la conclamata pericolosità dell'assassino che peraltro più volte aveva annunciato che li avrebbe ammazzati? I servizi sociali e giudiziari avrebbero potuto fare qualcosa di più per mettere in sicurezza la vita di due bersagli dichiarati?
La seconda. L'Umbria non è più un'isola felice. Non lo è da un pezzo. Di questo tutti, cittadini e istituzioni, ne devono, ne dobbiamo prendere atto. E non chiudersi gli occhi pensando che si tratti di episodi isolati e sporadici. La violenza fa parte della nostra vita, ogni giorno, con l'aumento della criminalità, specie di quella piccola che se la prende con la gente comune. E' indispensabile fare qualcosa a tutti i livelli, le forze dell'ordine sono in prima linea e in trincea, ma non basta. Occorre uno sforzo collettivo e serio da parte di tutte le componenti, e soprattutto un'assunzione di responsabilità. Prima che la situazione peggiori ancora.

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