lunedì 2 gennaio 2012

Napolitano e la mitica Alice

Editoriale Radio Onda Libera del 2 gennaio 2012

Il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è un appuntamento tradizionale, come il panettone a Natale e lo spumante a San Silvestro.
I punti salienti del discorso concentrato in 21 minuti: la crisi economica è grave ma si deve avere fiducia nell'Italia, sono necessari i sacrifici per dare un futuro ai giovani, è indispensabile fare le riforme per non restare indietro e occorre favorire la rigenerazione della politica.


Un discorso difficile quello del capo dello Stato in un momento difficile e Napolitano ha scelto il linguaggio della verità senza nascondere da un lato la drammaticità della situazione e nello stesso tempo invitando alla fiducia, alla speranza. Parole scontate, potrebbe obiettare l'uomo della strada, parole fatte di luoghi comuni come far digerire i sacrifici pensando al bene dei figli.
Vale la pena soffermarsi su due aspetti più squisitamente politici, il primo la lotta alla corruzione e all'evasione, il secondo la rigenerazione della politica.
Il presupposto è che il debito pubblico pesa come un macigno, lo Stato per lungo tempo ha speso troppo e ha imposto tasse pesanti. dagli anni Ottanta la spesa pubblica è cresciuta in modo incontrollato ed è ormai insostenibile. C'è anche chi ne ha tratto e continua a trarne indebito profitto, e a ciò si legano strettamente fenomeni di dilagante corruzione e parassitismo, diffusa delinquenza ed inquinamento criminale. Questa la fotografia che in sintesi ne ha fatto Napolitano. Ma le responsabilità, le colpe di chi sono? Possibile che questa situazione non sia figlia di nessuno? Eppure tanti, tantissimi personaggi di 30 anni fa sono ancora lì, nei posti che contano ad azionare le leve di comando...
Il secondo punto. Senza rigenerazione della politica non c'è futuro. Ai politici bersagliati da accuse ai privilegi della casta, Napolitano non chiede di chiudere un occhio, ma di "guardare con attenzione, senza pregiudizi, alla loro capacità di rinnovarsi", perché "non c'è futuro per l'Italia senza rigenerazione della politica e della fiducia nella politica". Bene, parole sacrosante pure queste, ma ci vogliamo chiedere perché la gente è stufa di una classe politica che pensa sopratutto ai propri interessi? Ci vogliamo interrogare sul perché e sul per come la politica ha perso la fiducia dei cittadini? C'è qualcosa che non funziona, che non funziona da tempo e non possiamo far finta che tutto sia successo all'improvviso.
Insomma non possiamo fare Alice nel paese delle meraviglie.

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