Editoriale Radio Onda Libera del 31 gennaio 2012
La casta si taglia lo stipendio. Ecco il titolo potrebbe essere questo. Spieghiamo cosa è successo. L'ufficio di presidenza della Camera ha dato il via libera alla diminuzione di 1300 euro lordi, pari a 700 netti, del compenso mensile di ogni parlamentare. Le figure di vertice, presidente della camera questori e presidenti di commissione, subiranno un taglio di un altro 10 per cento. E per finire, o meglio per completare il quadro da questo mese i vitalizi dei parlamentari saranno considerati in base al sistema contributivo, come tutti i cittadini normali.
Insomma un passo avanti, piccolo, è stato fatto. Non si comprende chi, come litalia dei valori, che ha votato contro perché si poteva fare di più. Certo si poteva fare e si può fare di più perché i privilegi della casta sono sempre tanti, troppi. Ma votare contro è una incoerenza grande come una casa. Poi curiosità fa sorridere chi, come fini, il presidente della camera su twetter annuncia che i vitalizi sono sottoposti al sistema contributivo, come tutti i cittadini. E lui non ci poteva pensare prima? Mica era l'ultimo della strada che non poteva fare nulla. Ma siamo seri..e risparmiateci queste uscite sui social network, la gente non è mica scema.
C'è un altro provvedimento in cantiere questo che riguarda i portaborse dei parlamentari. Oggi i deputati prendono una bella somma mensile per pagarsi gli assistenti ma di solito se la intascano e solo una parte, in nero, la danno a qualche collaboratore. La proposta di legge prevede che i parlamentari potranno disporre del 50 per cento del trattamento forfettario e per il restante devono documentare come spendono il denaro o assumendo il collaboratore o pagando convegni e attività politica. Come al solito soluzioni pasticciate e all'italiana. Un po' di trasparenza e coraggio sarebbero graditi. Si faccia come il parlamento europeo, che assume direttamente e paga direttamente i portaborse dei parlamentari, eliminando soldi in nero, sfruttamento e spreco di denaro pubblico. Il problema non è lo stipendio dei parlamentari ma il numero di essi e quello che fanno.
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