venerdì 27 gennaio 2012

L'Italia dei furbetti

Editoriale Radio Onda Libera del 26 gennaio 2012

C'è l'evasione fiscale, ma c'è anche chi truffa lo stato, chi incassa soldi pubblici con raggiri. Si tratta dei casi delle pensioni ai morti, ai finti poveri, dei finti invalidi. E il fenomeno non è localizzato, interessa il nord come il sud e il centro. Si tratta a proposito dell'evasione di due facce della stessa medaglia con numeri impressionanti, quasi 18 mila le denunce per truffe di pubblico denaro. Danni erariali per 2 miliardi di euro; bloccati finanziamenti comunitari e nazionali per quasi 700 milioni; scoperte truffe al servizio sanitario nazionale per 277 milioni di euro; scoperti 4.358 finti poveri; individuati infine 1.140 dipendenti pubblici che svolgevano il doppio lavoro incassando indebitamente 6 milioni di euro.

Il rapporto della guardia di finanzia è un elenco di furberie, anche originali. Come la finta cieca che lavorava come parrucchiera o morti assistiti dalle al o finti poveri che ottenevano l'esenzione del ticket sanitario.  Proprio nella sanità i raggiri più eclatanti. Una signora defunta da 16 anni era ancora assistita dal suo medico curante. Una finta malata aveva ottenuto dall'inail l'indennità per infortunio e intanto si esibiva come cantante e ballerina nei locali notturni.
Poi ci sono gli imprenditori a spese dello Stato che si rendono autori di truffe comunitarie, chiedendo e ottenendo finanziamenti pubblici senza investire il proprio denaro. E si parla di sovvenzioni per impianti fotovoltaici, per alberghi, per ristrutturazioni, avvenuti solo sulla carta ma non nella realta e che hanno prodotto aiuti pubblici per oltre 250 milioni di euro.
Insomma se non ci fosse da piangere per la gravità delle situazioni, per dover constatare per l'ennesima volta che l'Italia dei furbetti è sempre viva, che le truffe sono sempre all'ordine del giorno, allora verrebbe da sorridere per la fantasia e l'inventiva che si escogitano per infoltire l'elenco dei finti. Invece c'è da auspicare solo una cosa, che i controlli siano sempre più frequenti e più severi, che la gente la smetta con le furberie che alla fine gravano sulle tasche della collettività.

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