sabato 21 gennaio 2012

I cavalieri della pace baluardo da imitare

IL PUNTO DEL DIRETTORE DELL'8 GENNAIO 2012

 Alle 12 di ogni giorno in tutto il mondo ci sono migliaia di “cavalieri del millennio per la pace” che si interrogano su che cosa hanno fatto, su qual è stato il proprio contributo per eliminare le guerre e la fame nel mondo.
Un'idea questa originale, simbolica, che è partita il primo gennaio del 2001, giorno in cui è stato attivato l’orologio-calendario che misura il tempo del millennio per la pace.  Così, allo scoccare di mezzogiorno i “cavalieri”  si fermano a pensare come si può contribuire a far crescere la speranza con modesti e significativi gesti, come sostenere un’azione, una persona, un bambino che vive in difficoltà.


Ma che cosa vuol dire quest’idea e quanto costa? Vuol dire essere parte attiva nella ricerca per la pace. E costa zero in termini economici, molto in impegno e solidarietà. I protagonisti? Uomini e donne di buona volontà. Insomma un progetto che da oltre dieci sta facendo il giro del mondo grazie all'entusiasmo e alla convinzione di un personaggio come Gianfranco Costa che riesce a contagiare chiunque incontra sulla sua strada nell'affermazione di ideali antichi, nobili e francescani come solidarietà,  partecipazione e pace. Sì, la pace che non è un valore statico, acquisito, ma una aspirazione, o forse un sogno, o forse un'utopia, verso cui tutte le persone più fortunate hanno il dovere di credere e di impegnarsi. Secondo le proprie possibilità, anche in modo semplice che non significa affatto banale.
Costruire la pace è un percorso di buona politica affidato appunto ai cavalieri del millennio che hanno il compito di fare e di tramandare. Un percorso di cui oggi più che mai se ne sente il bisogno, oggi che la cattiva politica imperversa minando la fiducia dei cittadini e mortificando la credibilità delle istituzioni. Prendere esempio da quest'idea piccola ma grande nello stesso tempo significa fare veramente un salto di qualità perché si ridà dignità alla politica, alla cura dell'interesse generale, al perseguimento del bene comune.
Invece, spesso, la politica è misera, volgare, soprattutto quando si riduce soltanto a occupazione di poltrone, a spartizione di incarichi e consulenze, a moltiplicazione di privilegi. Tra la fine e l’inizio del nuovo anno si è registrato comunque un certo movimentismo, una certa frenesia tra i politici di casa nostra. Innanzi tutto c'è un certo proselitismo per attirare e ingrossare le fila dei rottamatori, la corrente made Matteo Renzi, sindaco di Firenze, che vede nel presidente della Provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi il capofila in Umbria. Ad Assisi ad esempio qualche personaggio, tra cui una consigliera comunale che ha rotto con il Pd, e' corteggiata e anche solo per educazione accoglierà l'invito per apprendere quali sono le strategie sul tavolo. Ma le fibrillazioni riguardano anche i quarantenni, sempre dell'area del Pd che vedono Renzi e i rottamatori come il fumo negli occhi, e si rifanno a personaggi nazionali come il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. Sia quest'ultimo che Renzi sono fautori sfegatati delle primarie come strumento di selezione dei candidati a tutti i livelli. E questo già significa abbastanza per chi vuole intendere. Insomma da quel che cova sotto la cenere si preannuncia un mese incandescente, di grandi posizionamenti sullo scacchiere della politica umbra con il pensiero sempre rivolto alle prossime scadenze elettorali. Nel frattempo la maggioranza di centrosinistra, nel corso dell'ultima verifica dopo le recenti divisioni, ha ribadito un concetto lapalissiano, e cioè che la coalizione che governa e' quella uscita dalle urne di marzo scorso. Bene, ora si tratta di sforzarsi di mantenerla in piedi questa maggioranza e non impallinarla a ogni pie' spinto. Altrimenti a rimetterci sarà soltanto la comunità. E poi non facciamo come Alice nel paese delle meraviglie che ci chiediamo il perché e il per come di questa stagione di antipolitica. Forse i politici potrebbero fare come i "cavalieri" e interrogarsi ogni giorno, alle 12, su che cosa hanno fatto per migliorare le condizioni della propria gente, delle proprie città. Non e' una brutta idea.

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