lunedì 9 gennaio 2012

Tempo di saldi, tempo di crisi

Editoriale Radio Onda Libera del 6 gennaio 2012

E' tempo di saldi, ma la crisi riduce la spesa. Dal Nord al Sud, passando per il Centro, nei negozi sono partiti da ieri gli sconti.
E a non rinunciare all'occasione saranno 7 italiani su 10, secondo la Confcommercio, i quali spenderanno meno di 200 euro a testa. Cappotti, abiti, scarpe e maglioni, meglio se griffati, saranno come sempre i bersagli preferiti, ma la novità riguarda le percentuali di sconto che quest'anno sono partiti da subito con lo sprint: il 50% è proposto dalla quasi totalità delle imprese.


Per quanto riguarda le valutazioni, si procede con cautela da parte delle associazioni dei commercianti nel primo giorno dei saldi invernali. Il ponte della Befana dovrebbe, almeno si spera, favorire un maggiore flusso di turisti, ma non è così scontato che questo determini automaticamente un aumento nelle vendite.
Segnali negativi, invece, dall'associazione dei consumatori Adoc.
Viene citato l'esempio di Orvieto, dove è terminata da poco Umbria Jazz Winter. Nel passato la manifestazione portava benefici a tutte le categorie. Quest'anno, ne hanno tratto vantaggio alberghi e bar, pochissimo gli altri settori. Comunque sarà possibile tracciare un primo bilancio solo fra una settimana, quando si concluderà il grosso degli acquisti a prezzi scontati.
Intanto, dalle associazioni dei consumatori arrivano segnali negativi. L'Adoc regionale ha parlato di stime in rosso. Per l'Umbria si prevede un calo delle vendite dei saldi pari al 30% rispetto al 2011 e una spesa in ribasso del 21%. Dopo i primi due giorni di saldi, dove la curiosità e la scelta sarà maggiore, ci sarà un calo significativo delle vendite.
Questi i timori e le previsioni. Ma una considerazione, una, la vogliamo fare. Ed è anche banale. Considerato lo stato di crisi che stiamo vivendo, e quindi il calo di consumi, non sarebbe stato logico e intelligente far partire la stagione dei saldi a ridosso delle feste natalizie come accade in tutti i paesi occidentali, dagli Stati Uniti all'Inghilterra? Insomma a volte prevalgono gli interessi di bottega sul bene della categoria e sulla convenienza dei consumatori.
Eppure delle decisioni straordinarie come anticipare i saldi sarebbe stato d'aiuto per rimpinguare le casse dei commercianti e avrebbe spinto la gente a comprare sotto natale. Invece no, da noi perfino le liberalizzazioni sono temute come il diavolo. E non ci rendiamo conto che questa crisi ci cambierà profondamente, la recessione ci renderà più poveri.

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