sabato 21 gennaio 2012

Il naufragio e la solidarietà

Editoriale Radio Onda Libera del 16 gennaio 2012
L'immagine della nave da crociera riversa su se stessa all'isola del Giglio ha fatto il giro del mondo. Oltre 4mila passeggeri hanno vissuto ore di inferno nel tentativo di mettersi in salvo. Cerano anche una coppia di spoletini e unaltra coppia di Castel Ritaldi, una famiglia di Norcia con due bambini di 11 e 13 anni, il vicesindaco di Terni, un'altra coppia di Terni e una perugina di 22 anni a bordo della Costa Concordia. Questo il bilancio dei naufraghi umbri sulla nave del terrore dove per ora si contano 6 vittime e ancora una decina di dispersi. é come si sa quando accadono delle disgrazie il comandante deve essere l'ultimo a lasciare la nave, dopo essersi assicurato di aver tratto o fatto il possibile per trarre in salvo i passeggeri. Sulla Costa Concordia così pare non sia successo. Di certo dall'inchiesta sta emergendo che l'allarme è stato dato con un'ora e passa di ritardo e che la nave era troppo vicina al porto, forse per salutare con le sirene, come è uso marinaro, gli abitanti dell'isola. Nel corso di queste ore emergeranno altri particolari e si farà più luce sull'accaduto. Per ora restano la dimensione e l'effetto di una tragedia che avrebbe potuto contare un numero più alto di vittime.
Le indagini proseguono e tendono a stabilire le cause della tragedia, accertare eventuali negligenze, come sapete il comandante della nave è stato arrestato con accuse pesanti, che vanno dall'omicidio colposo plurimo al naufragio, all'abbandono della nave. Quest'ultima la più infamante per un alto grado della marina perch
E resta anche la conferma di una generosità straordinaria da parte dei cittadini dell'isola che nella notte della tragedia hanno aperto le porte delle loro case, delle loro chiese, dei loro negozi, delle loro farmacie, per accogliere la gente terrorizzata, infreddolita, bagnata, i bambini in lacrime, gli anziani pure. Gli abitanti del giglio si sono trasformati in angeli per aiutare quella massa di disperati. E questa solidarietà, questo altruismo viene fuori con forza quando accadono disgrazie di questo e altro tipo. Pochi mesi l'alluvione in Toscana e in Liguria ci ha mostrato immagini commoventi di ragazzi che si sono messi a spalare fango giorno e notte per dare una mano. E testimonianze come queste ne possiamo ricordare tantissime. Quindi vale la pena sottolineare e mettere in evidenza il comportamento dei cittadini dell'isola che hanno mostrato di avere un grande cuore. E  vista la fuga del comandante, un applauso lo meritano soltanto loro.

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