La maggioranza c'è ed è quella scelta dagli elettori nel marzo del 2010. Con questa ovvietà si è concluso il vertice di maggioranza di centrosinistra che si è tenuto ieri pomeriggio nel principale palazzo della politica, la regione.
«Non possiamo ogni volta finire sui giornali a causa delle nostre divisioni». Questo ha detto la presidente Catiuscia Marini ai capigruppo della sua coalizione. L'incontro è stato voluto dopo l'ennesima spaccatura del centrosinistra in aula quando l'idv e rifondazione hanno bocciato una norma in materia di politica sanitaria.
Comunque al di là della conclusione scontata, le fibrillazioni dentro la maggioranza restano. La presidente ha invitato i suoi partner alla compattezza perché davanti ci sono appuntamenti importanti, le riforme da approvare, le misure economiche da varare per arginare la recessione.
Ma tutto era cominciato quando la presidente aveva detto che una maggioranza si sarebbe trovata e questo lasciava intendere che se dipietri e rifondaroli avessero continuato così sarebbero potuti uscire e far posto all'udc.
Ma esiste questa possibilità nonostante il vertice di ieri? Sulla carta si, e poi in politica vale il detto mai dire mai. Nella realtà è un passo azzardato, rischioso non solo per la novità ma anche e soprattutto per le ripercussioni a cascata in tutte le amministrazioni.
Fin qui la situazione e gli eventuali scenari. Quello che ci preme sottolineare è che questa regione vorrebbe essere governata, non assistere a manfrine e giochetti della vecchia politica. Ci sono problemi gravi, seri che assillano i cittadini, gli amministratori e i politici in generale pensino a fare quello per cui sono stati chiamati ed eletti.
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