venerdì 12 febbraio 2016

Un punto a favore del sindacato

Editoriale Radio Onda Libera dell'11 febbraio 2016

Oggi parliamo della Perugina perché dopo due anni di proteste e prese di posizione, polemiche e commenti, si sta delineando il futuro dell'azienda di San Sisto. E questo anche grazie a una iniziativa dei lavoratori della Nestlé. Che ieri mattina hanno presentato il loro piano industriale all'azienda.
Un fatto significativo questo che ridà vigore e slancio al ruolo e alla funzione del sindacato, abbastanza appannato negli ultimi anni. Invece le organizzazioni sindacali interne della storica azienda del cioccolato si sono messe a studiare, hanno elaborato una strategia per lo sviluppo dell'attività e la salvaguardia dei posti di lavoro. E l'hanno sottoposta, cosa inedita sul terreno delle relazioni sindacali,  all'attenzione della controparte, agli esponenti della Nestlé. Senza dubbio un punto a favore del sindacato in generale e contro coloro che vorrebbero lo smantellamento degli organismi che storicamente rappresentano i lavoratori.
E ora vediamo cosa hanno chiesto le rsu ai vertici aziendali. Dopo aver parlato di volumi produttivi, di numeri e qualità dei prodotti hanno chiesto una diversificazione per mantenere i livelli occupazioni: dalla confiserie ai biscotti, passando per il caffè. Questo perché "essere legati al solo cioccolato è un rischio nel mercato globale, oltre che una strada che costringe a una spiccata stagionalità". Ora che succede? I vertici della multinazionale svizzera presenteranno il loro  Piano industriale nell’incontro fissato per il 2 marzo prossimo.
La vertenza della Perugina è una vertenza importante. In gioco ci sono centinaia di posti di lavoro, il futuro di centinaia di famiglie. E ciò vuol dire che questo percorso va seguito con attenzione da parte delle istituzioni e dell'opinione pubblica perché parliamo dell'azienda simbolo, che ha fatto la storia della città di Perugia. Come se, permettete una similitudine, le acciaierie l'hanno fatto per Terni. Anche queste in mano a una multinazionale, la Thyssen, nel 2014 interessata da un pesante piano di ridimensionamento che ha scatenato la rabbia degli operai.
Sull'attività e il futuro di queste due grandi fabbriche che producono cioccolato e acciaio nel mondo andrebbero fatte delle riflessioni e nello stesso tempo chiedere impegni concreti sul fronte degli investimenti e della valorizzazione dei siti.

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