venerdì 12 febbraio 2016

Libertà di coscienza e unioni civili

Editoriale Radio Onda Libera del 12 febbraio 2016

Quello delle unioni civili è un tema che sta destando polemiche feroci e manifestazioni discusse, il disegno di legge è all'esame del Parlamento, il Paese è diviso a favore e contro e la Chiesa torna a dire la sua opinione. Lo ha fatto attraverso il cardinal Bagnasco, il presidente della Cei, la conferenza dei vescovi, che ha ribadito la posizione di netta contrarietà alle unioni civili e di riaffermazione e difesa della famiglia tradizionale basata sul vincolo del sacramento.
Bagnasco pero è andato oltre, si è spinto ad auspicare un dibattito ampiamente democratico e che la libertà di coscienza su temi come questi sia rispettata e promossa con il voto segreto. Questo punto ha scatenato, comprensibilmente, la fine del mondo. Palazzo Chigi ha risposto con parole nette che come regolare il dibattito al senato lo decide il presidente non certo la Cei. E su questa linea tutti gli interventi a seguire.
Ora diciamo subito che Bagnasco poteva risparmiarsi l'uscita visto che il segretario della Cei Galantino aveva deciso di non parlare per rispetto delle istituzioni indipendentemente dal fatto che il confronto politico avvenga nei modi giusti. Quindi anche solo per far avere una voce unica dai vescovi italiani sarebbe stato meglio il silenzio. Le ingerenze di un'istituzione negli affari e in particolare nelle scelte procedurali e nel funzionamento di un'altra appaiono sempre sgradite al di là se si stanno affrontando temi forti e importanti come le unioni civili.
Entrando nel merito, diciamo subito che su questioni delicate, che implicano influenze sulla vita delle persone, riteniamo che la libertà di coscienza sia la strada giusta, il percorso migliore, per esprimere un parere, per votare secondo le proprie convinzioni non certo per nascondersi dietro a un comportamento vigliacco o per disobbedire agli ordini dei partiti. Forse qualcuno pensa invece che il voto segreto sia uno strumento per garantire più libertà di coscienza. I due sistemi non si debbono confondere, il voto segreto attiene alla procedura, alle regole per approvare o bocciare un provvedimento, mentre la libertà di coscienza è il presupposto in base al quale ci si schiera a favore o contro; non lo si faccia diventare il paravento per ordine giochini e tranelli.
In conclusione, le unioni civili sono un diritto sacrosanto di uomini e donne che si amano. In quasi tutta Europa sono ammesse e riconosciute, dall'Europa arriva l'indicazione a fare una legge in tal senso; le resistenze e anche i pregiudizi saranno superati anche da noi, è solo un problema di tempi.

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