Quello delle unioni civili è un tema che sta destando polemiche feroci
e manifestazioni discusse, il disegno di legge è all'esame del Parlamento, il
Paese è diviso a favore e contro e la Chiesa torna a dire la sua opinione. Lo ha fatto attraverso il cardinal Bagnasco, il
presidente della Cei, la conferenza dei vescovi, che ha ribadito la posizione di
netta contrarietà alle unioni civili e di riaffermazione e difesa della
famiglia tradizionale basata sul vincolo del sacramento.
Bagnasco pero è
andato oltre, si è spinto ad auspicare un dibattito ampiamente democratico e
che la libertà di coscienza su temi come questi sia rispettata e promossa con
il voto segreto. Questo punto ha scatenato, comprensibilmente, la fine del
mondo. Palazzo Chigi ha risposto con parole nette che come regolare il
dibattito al senato lo decide il presidente non certo la Cei. E su questa linea
tutti gli interventi a seguire.
Ora diciamo subito che Bagnasco poteva
risparmiarsi l'uscita visto che il segretario della Cei Galantino aveva deciso
di non parlare per rispetto delle istituzioni indipendentemente dal fatto che
il confronto politico avvenga nei modi giusti. Quindi anche solo per far avere una voce unica dai
vescovi italiani sarebbe stato meglio il silenzio. Le ingerenze di
un'istituzione negli affari e in particolare nelle scelte procedurali e nel
funzionamento di un'altra appaiono sempre sgradite al di là se si stanno
affrontando temi forti e importanti come le unioni civili.
Entrando nel merito, diciamo subito che su questioni
delicate, che implicano influenze sulla vita delle persone, riteniamo che la
libertà di coscienza sia la strada giusta, il percorso migliore, per esprimere
un parere, per votare secondo le proprie convinzioni non certo per nascondersi
dietro a un comportamento vigliacco o per disobbedire agli ordini dei partiti.
Forse qualcuno pensa invece che il voto segreto sia uno strumento per garantire
più libertà di coscienza. I due sistemi non si debbono confondere, il voto
segreto attiene alla procedura, alle regole per approvare o bocciare un
provvedimento, mentre la libertà di coscienza è il presupposto in base al quale ci si
schiera a favore o contro; non lo si faccia diventare il paravento per ordine
giochini e tranelli.
In conclusione, le unioni civili sono un diritto
sacrosanto di uomini e donne che si amano. In quasi tutta Europa sono ammesse e
riconosciute, dall'Europa arriva l'indicazione a fare una legge in tal senso;
le resistenze e anche i pregiudizi saranno superati anche da noi, è solo un
problema di tempi.
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